POLONIA – Il Grupa Azoty ZAKSA Kędzierzyn-Koźle, in vista del doppio confronto con i russi della Dinamo Mosca nei quarti di finale di Champions League di inizio marzo. Anche in Polonia, come manifestato dalla nostra testata (nel bel mezzo delle prime sanzioni mondiali contro la Russia, Perugia – perdipiu con un giocatore ucraino in organico – dovrà andare a San Pietroburgo), ci si pone il dubbio sul fatto che una delle partite si potrà svolgere in Russia dopo l’aggressione russa dell’Ucraina.
Interpellata dai polacchi la Cev ha cercato di ricondurre tutto a diplomazia sottolineando come “È stato dimostrato più volte che lo sport può connettere le persone”.
“Nonostante le circostanze, vorremmo continuare a sostenere e promuovere il potere unificante dello sport in generale, e della pallavolo in particolare. Come è stato dimostrato molte volte, e recentemente è stato dimostrato dagli atleti che hanno gareggiato alle Olimpiadi di Pechino, lo sport può connettere le persone. Ecco perché intendiamo continuare a offrire in sicurezza esperienze di pallavolo, beach volley e snow volley in Europa, garantendo al contempo cooperazione, solidarietà e rispetto reciproco tra tutti i membri della nostra famiglia di pallavolo”.
Sebastian Świderski, fresco neo presidente della Federazione polacca ha presentato a FIVB e CEV una doppia proposta. “La prima partita lo Zaksa la gioca in casa. Quindi ci sarà del tempo prima della trasferta in Russia. Tuttavia, questo non cambia il fatto che la Dinamo dovrebbe venire in Polonia. Non sappiamo al momento quali saranno le sanzioni e se la squadra di Mosca potrà farlo”. ha dichiarato a Sport.tvp.pl.
“Abbiamo chiesto delle azioni concrete riguardo alle partite da giocare in Russia, la CEV ha dato una risposta piuttosto laconica, che non indica se la federazione stia già valutando cambiamenti nell’organizzazione di queste partite”.