John McEnroe conferma la sua disponibilità a collaborare con Jannik Sinner e Riccardo Piatti: “Aspetto la loro chiamata, non vedo l’ora. Il ragazzo è una spugna ed è con Kyrgios il miglior talento dell’ultimo decennio. Gli insegnerei a essere un bad boy come me, lo vorrei vedere più rock e più espansivo”, ha detto l’americano in un’intervista al ‘Corriere della Sera’
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Jannik Sinner sta per giocare l’asso nella manica. Negli ultimi giorni aumentano i rumors su chi sarà il nuovo inserimento nello staff tecnico, sempre guidato dal confermatissimo Riccardo Piatti. John McEnroe, sette Slam vinti in singolare e leggenda del tennis anni ’70 e ’80, dentro e fuori dal campo, si è già detto disponibile a lavorare con il 20enne altoatesino, come confermato anche in un’intervista al ‘Corriere della Sera‘.
“Sto aspettando la chiamata di Piatti per definire”
“Non sto trattenendo il respiro, ma aspetto che Riccardo mi chiami per definire! Con Jannik sta facendo un gran lavoro. A New York a fine agosto, in una giornata di pioggia prima dell’Us Open, Jannik è venuto ad allenarsi al mio club. Lì ho parlato con Riccardo, ribadisco la mia disponibilità part time a consigliare il ragazzo, che è una spugna: impara qualcosa da ogni palla, assorbe tutto, è un lavoratore straordinario. E poi ho visto il rispetto nel suo sguardo: non che io sia una leggenda, ma mi guardava con certi occhi”.
“Miglior talento del decennio con Kyrgios”
“Insieme a Kyrgios, il talento migliore dell’ultimo decennio. Sa fare tutto, è sottile ma si sta irrobustendo. Avevo una piccola perplessità sul carattere: all’inizio lo vedevo trattenuto, come se tenesse le emozioni imbottigliate. Ma sta imparando a liberare, e usare a suo vantaggio, anche quelle”.
“A Jannik insegnerei a essere un bad boy”
“Lo vorrei vedere più cattivo, a Jannik insegnerei ad essere un bad boy come me! Lo vorrei vedere più espansivo, rumoroso, rock, esattamente come sono i tifosi italiani: nella mia carriera non ho mai giocato in un posto più chiassoso del Foro Italico! Chi è emotivo e non ha vergogna di mostrarlo, mi piace. Adoro Medvedev che litiga con il pubblico, Zverev quando perde il controllo, Jannik quando urla al cielo, come alla fine del match con De Minaur, vinto anche contro il tifo. Jannik ha una marcia in più perché è disposto a tutto per migliorare. Rispetto a soli sei mesi fa, infatti, è un altro giocatore“.