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Il caso di Novak Djokovic: Il serbo parla per la prima volta. Manifestazioni a Belgrado. Albergo fatiscente?

Novak Djokovic ha consegnato un messaggio a suo fratello Djordje Djokovic, che lo ha divulgato: “Dio osserva tutto! La mia benedizione è spirituale e la loro materiale”, ha detto Nole, che ha visto negata la sua richiesta di trascorrere questo isolamento con il suo staff. Viene addirittura lasciato ad aspettare nelle condizioni precarie di questo hotel per rifugiati, che ha alcuni “inquilini” lì da nove anni ormai.

In mezzo a tutta questa confusione, la famiglia sta guidando una vera e propria rivolta a Belgrado, con manifestazioni per il “rilascio” di Djokovic già in corso. Padre Srdjan e fratello Djordje guidano questo movimento che è già sceso in strada nella capitale della Serbia.

Come dicevamo Novak Djokovic è ancora in un hotel in quarantena a Melbourne, dove condivide un piano con alcuni rifugiati ed esuli politici che si trovano in questa situazione da diversi anni. Il serbo ha denunciato alla sua famiglia alcune delle condizioni precarie dell’alloggio – insetti, umidità e molto rumore – e ora sono stati alcuni dei suoi ‘vicini’ a dare alla stampa australiana delle immagini del cibo che di solito viene servito lì che non è il cibo di oggi ma delle settimane scorse.


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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