MODENA – Giocate oggi anche le altre 7 partite della 12° giornata della VNL femminile.
La vittoria da 3 punti della Turchia sulla Korea e l’incredibile rimonta dell’Olanda (da 0-2 e 12-16 con 4 match point complessivi annullati) sulla Serbia riducono al lumicino le speranze delle azzurre di completare la rimonta verso la Final Six.
La formazione di Guidetti (Olanda, Germania e Cina le prossime avversarie) resta a 2 vittorie e ben 7 punti di vantaggio ed anche le orange (Turchia, Cina e Germania le prossime avversarie) vantano 2 vittorie in più seppur i punti di differenza in classifica in questo caso sono 5.
Quasi impossibile poi pensare di poter fare la corsa su Serbia (appaiata alla Turchia in classifica, ma con all’orizzonte le sfide contro Argentina e mezza Korea) o Brasile (a 3 punti dal traguardo e con Belgio e Thailandia come prossime avversarie).
LA CLASSIFICA – IL CALENDARIO – GLI ORGANICI – LE TOP SCORER
Pool 13 (a Rotterdam)
Olanda – Serbia 3-2 (15-25, 19-25, 29-27, 25-17, 20-18) – il tabellino
Rispetto al match con l’Italia si rivedono in sestetto Knip e Buijs, ma il neoacquisto di Monza non incide (alla fine sarà 5 su 22 in att. con lo 0% di eff.), la ricezione vacilla (21% di prf. contro il 35% delle serbe il dato a fien match) e male va anche Sloetjes (6 su 25 in att. e 0% di eff.) così la Serbia per 2 set e mezzo passeggia ottenendo più del 50% dei punti sul proprio turno di battuta. Poi sul 12-16 del 3° set dopo il doppio cambio con gli ingressi di Stoltenborg e Plak arriva inattesa la svolta propiziata dal turno di battuta della specialista Jasper su cui arrivano ben 4 break-point tra cui l’ace del 19-17. La Serbia rimette il naso avanti (23-24) e gioca 3 match-point (gli altri due sul 24-25 e 25-26), ma l’Olanda si salva e su una palla out di Boskovic (36 punti col 41% in att. e 6 muri, ma anche 10 errori in attacco e 9 murate) chiude 29-27. Il 4° set è nel segno del muro olandese (a segno 5 volte) mentre l’attacco serbo crolla al -3% di eff. e la partita fila spedita verso il tie-break.
L’Olanda prosegue il trend (5 muri anche nel 5° set, 19-11 il conto complessivo) ed allunga sino al 10-7 e 14-12, ma la Serbia impatta (14-14) e gioca un 4° match-point sul 15-16. Per le orange il risultato è però più importante in chiave qualificazione e gettano il cuore oltre l’ostacolo andando a chiudere con un raro contrattacco di Buijs: 20-18.
Pool 14 (a Jiangmen)
Brasile – Russia 3-2 (15-25, 25-21, 25-20, 19-25, 17-15) – il tabellino
Accusando una falsa partenza ed un ulteriore black out dopo il secondo time-out tecnico del 4° set il Brasile fatica più del previsto per battere, ma in extremis ottiene la decima vittoria e mantiene il secondo posto in classifica. La qualificazione alla F6 non è ovviamente in discussione, ma per la matematica servirà un’altra giornata di gioco.
Cina – Stati Uniti 0-3 (20-25, 22-25, 20-25) – il tabellino
Nonostante la qualificazione alla F6 già matematicamente raggiunta e pur lasciando Hill a riposo gli Usa non fanno sconti ad una Cina che nonostante l’avvicinarsi della F6 per ora non mostra segnali di crescita. Al contrario la formazione di Lang Ping getta persino alle ortiche un vantaggio di 20-15 nel terzo set subendo un parziale di 0-10 ispirato dal servizio dell’ottima Bartsch, top scorer del match con 18 punti.
Pool 15 (a Nakhon Ratchasima)
Korea – Turchia 0-3 (19-25, 21-25, 23-25) – il tabellino
Dopo la prova disastrosa contro il Giappone Kim Yeon-Koung si rivede discreti/buoni livelli (17 punti col 43% in att. e 4 muri) ma non basta a contrastare la Turchia di Guidetti che imperversa con le centrali Gunes (75% di vinc. e di eff. in att., 3 muri e 1 ace) ed Erdem (meno efficace in attacco, ma autrice di 3 muri e 3 ace) ed ha una distribuzione più brillante e variegata con Ozbay (almeno per i primi 2 set, prima del calo nel terzo). E quando la Korea tenta la reazione nel 3° set (vantaggio di 16-11 al 2° time-out) c’è il cambio della diagonale con Alikaya e Baladin (5 punti e 71% in att.) a firmare la rimonta.
Thailandia – Giappone 2-3 (25-19, 25-20, 17-25, 19-25, 20-22) – il tabellino
Dopo la sfida decisiva nel girone di qualificazione a Rio 2016 e la finale dei Campionati Asiatici 2017 (nel mezzo anche 3 sconfitte nel Grand Prix di cui una al tie-break) la Thailandia incassa un’altra dolorosissima sconfitta al tie-break contro le rivali giapponesi dopo essere arrivata ad un passo dal successo. Ben giostrate in regia da Guedpard (nuovamente preferita a Tomkom) e finalmente efficaci a muro (15 a 7 il conto finale) le padrone di casa dominano i primi 2 set e sembrano riuscire ad assorbire la reazione giapponese del 3° set (5 ace nel parziale) portandosi avanti nel quarto prima 12-7 e poi 18-15. Sui turni di battuta di Tashiro (4 break-point) ed Uchiseto (altri 4 break-point) arriva però il contro break di 1-10 che porta la sfida al 5° set. Il tie-break è intensissimo ed appassionante e la Thailandia arriva ancora ad un passo dal successo sul 13-11, 14-13 e 15-14, ma il Giappone ribalta la situazione e alla sesta palla match mette fine alla contesa con un contrattacco di Ishii.
Pool 16 (a Bydgoszcz)
Argentina – Germania 0-3 (16-25, 13-25, 16-25) – il tabellino
Dopo i 2 set vinti a sorpresa nel primo week-end la modesta Argentina continua a non vedere più palla e pare destinata alla retrocessione visto che la formazione vincitrice della Challenger Cup partirà decisamente con i favori del pronostico.
Polonia – Belgio 3-1 (22-25, 25-22, 27-25, 25-14) – il tabellino
Un po’ con la Germania la Polonia deve lottare nei primi 3 set, ma superato lo scoglio del terzo set vinto ai vantaggi il quarto set va via in scioltezza. Smarzek (23) e Kakolewska (13) si confermano le migliori del team di Nawrocki mentre non convince Grobelna (11 su 39 in att.).