STATI UNITI – FRANCIA 3-0 (25-18, 25-18, 25-22)
Stati Uniti Smith 8, Anderson 13, Defalco 10, Holt 9, Christenson 1, T.Sander 15, E.Shoji (L). N.e.: Ensing, Stahl, K.Shoji, Jaeschke, Muagututia. All. Speraw.
Francia: Ngapeth 9, Chinenyeze 6, Patry 8, Tillie 2, Le Goff 2, Toniutti, Grebennikov (L); Brizard 1, Boyer 7, Clevenot 3, Louati. N.e.: Bultor. All. Tillie.
Arbitri: Maroszek e Casamiquela.
Note: Durata set 35, 26, 28, 16.
Stati Uniti: attacchi 50/80, muri 5, ace 1/73, errori avversari 19
Francia: attacchi 33/69, muri 2, ace 3/60, errori avversari 20.
Best scorer: Sander 15/35, Ngapeth 9/31
Servizio più veloce: Defalco 123 km/h; Ngapeth 125 km/h
di Simone Serafini
TOKYO – Quando si assiste a un match di questo genere, uno dei pensieri che vengono in mente è capire quanto sia stata ingiocabile una squadra (Stati Uniti) e quanto del suo ci abbia (o non abbia) messo l’altra (Francia). A questo quesito le prossime sfide potranno dare qualche risposta in più, ma la sensazione che il team Usa ha destato in questo esordio olimpico è di grande, anzi grandissima solidità. Con le caratteristiche peculiari che hanno fatto storicamente la fortuna degli Stati Uniti, cioè un sistema di muro che “sporca” gli attacchi avversari e una dedizione in difesa su ogni pallone, anche quello più impossibile, la squadra allenata da Speraw batte un colpo sonoro nella prima giornata olimpica. Di contro il sestetto di Tillie ha faticato sotto quasi tutti gli aspetti. Vero che giocare sempre sotto nel punteggio non aiuta il morale, vero che di fronte hanno avuto degli avversari quasi perfetti, però nonostante le rotazioni nei giocatori in campo la Francia non si è neanche avvicinata a mettere in difficoltà gli Stati Uniti.
I PIU’ – Praticamente tutti e sette i titolari degli Stati Uniti. Difficile anche stabilire a chi dare la palma del migliore. Christenson ha avuto la fortuna di poter organizzare il gioco all’interno della zona di rice “positiva”, così ha dato mostra di tutte le sue immense qualità, soprattutto nell’alternanza primo tempo-pipe, cosa che i francesi hanno fatto una fatica indescrivibile a contrastare. I due schiacciatori bravissimi sia nelle combinazioni veloci sia sulle palle alte contro muro schierato, con Sander chiamato a un grande lavoro anche in ricezione dove è stato superlativo. Holt e Smith efficaci in attacco e preziosissimi a muro. Infine Anderson, praticamente inarrestabile, con una varietà di colpi in attacco da manuale del volley. Tra i francesi si salvano Ngapeth, il più costante tra i suoi, anche se è stato ben contenuto dagli americani, e Clevenot, in campo però solamente nel terzo parziale.
I MENO – Laurent Tillie ha fatto fatica a trovare la quadra, come si suol dire. Ha avuto poco dai due opposti, Patry e Boyer, alternati durante la partita. Toniutti è stato sostituito presto da Brizard per non rientrare più, però obiettivamente i due registi transalpini hanno spesso dovuto rincorrere il pallone, per via di una battuta americana molto incisiva. Al contrario di quella francese, che ha colto 3 vincenti (tutti nel terzo set) ma in generale non ha impensierito la ricezione a stelle e strisce.
LA PARTITA – La partenza è l’emblema di quello che si svilupperà nella restante ora e mezza di gioco. Pronti via ed è 5-0 sul servizio di Anderson, parziale fatto di tocchi a muro, difese e contrattacchi veloci e spietati. Tillie sul 9-16 spende già il suo secondo time out e prova il doppio cambio, con Patry in difficoltà nel trovare attacchi vincenti. Dall’altra parte Christienson giostra i suoi a meraviglia, Sander è quasi inarrestabile e Anderson costantemente vincente, chiude Smith 25-18. Il secondo parziale vede un leggero equilibrio, perché Usa è avanti sempre di 2-3 lunghezze. Ngapeth prova a tenere in scia i suoi, che nel frattempo hanno in campo Brizard e Boyer, anzi il “9” transalpino ha la chance in attacco per il possibile 16-17. Ma non è sfruttata, subito Sander ferma Boyer con un muro rumoroso e da lì fino al 25-18 finale è show a stelle e strisce, con difese ai limiti del possibile. Terzo set con coach Tillie che prova Clevenot e torna a Patry, ma il canovaccio non cambia. Subito 7-2 americano sfruttando il turno al servizio di Defalco. La Francia prova a rimanere in scia aggrappata a Clevenot e Ngapeth, gli Stati Uniti sono troppo costanti nella fase campiopalla e nonostante tre ace subiti non prendono break corposi. L’ultimo sussulto sul servizio di Brizard (23-21), ma l’errore in battuta di Ngapeth sancisce il 25-22 finale.