Di Paolo Cozzi
Primo week end di Play Off Scudetto andato in scena senza sorprese nei risultati finali, ma tutte e tre le favorite, Modena, Piacenza e Milano, hanno sicuramente dovuto soffrire più del previsto per vincere e fare un balzo verso i quarti di finale. Merito sicuramente delle loro avversarie, scese in campo agguerrite e convinte di poter fare il colpaccio, ma segnale anche che se queste tre squadre sono dovute passare dagli ottavi è perché in stagione non hanno trovato la quadratura tecnico-tattica, e continuano ad avere problemi.
La prima ad entrare in campo è Modena, che fra le mura amiche ha la possibilità di cancellare le ultime due prove orribili del girone di Champions. Ma la partita è tutto fuorché una passeggiata, con Petric (voto 7) e Vettori (voto 7,5) bravi e lucidi nei momenti chiave. Sugli scudi anche Christenson (voto 8,5), autore di ben 7 punti e sempre lucido nella scelta del gioco. Un ottimo segnale per i canarini che però faticano ancora molto a muro, e in attacco devono ancora alzare la loro asticella per poter passare il turno tranquillamente e giocare un quarto da protagonisti.
Ravenna fa il suo, propone un ottimo sistema di correlazione muro-difesa ed è molto attenta in copertura, però al servizio è davvero leggerina e non riesce a portare nessuno dei suoi laterali al 50% in attacco. Si salva comunque Pinali (voto 7,5), ma crolla Recine (voto 5,5), che pur tenendo in ricezione non riesce mai a incidere nel match in attacco.
Primo set da panico per Piacenza che poi, pur senza brillare, trova nell’esperienza di Clevenot (voto 8) e nella potenza di Grozer (voto 7,5) i guizzi giusti per imporsi sulla Kioene. Nonostante una ricezione discreta, Baranowicz (voto 5,5) non riesce a tenere in partita i suoi centrali e a trovare il giusto feeling con Russell (voto 5), davvero falloso in attacco e battuta. Insomma, la Gas Sales Bluenergy vince ma non convince, e le tante voci di mercato in entrata e uscita sicuramente non danno serenità all’ambiente.
Bene Padova che, priva praticamente subito di Stern e senza il palleggiatore titolare si aggrappa alla spavalderia di Bottolo (voto 8), che non trema e schiaccia da solo il 40% dei palloni ospiti. Ancora fatica molto in ricezione, ma sta dimostrando di crescere in personalità di partita in partita. Male la coppia di centrali che non riesce ad incidere a muro, ennesima occasione persa per Milan (voto 4,5) da cui Padova si aspettava sicuramente di più nel corso della stagione. Bravi infine Casaro e Canella, trovatisi catapultati in campo, a dimostrare il valore della “cantera” patavina.
Due set perfetti per Milano che però, come spesso accaduto quest’anno, si addormenta e rischia di rimettere Verona in corsa per la vittoria.
Sbertoli (voto 7,5) surclassa il pari ruolo veronese, ed è bravo nel quarto set a cambiare gioco e ad affidarsi maggiormente ai propri centrali. Se Ishikawa (voto 5) stecca la prova, altrettanto non fa Patry (voto 8,5), tornato ad essere dominante in attacco. Bene anche Piano (voto 7,5) a murare e sporcare tanti palloni, mentre in attacco, nonostante i 9 punti, la sensazione è che debba fare di più, vista anche la libertà di cui gode nelle scelte di muro avversarie.
Per Verona due set da notte profonda, con Spirito (voto 4,5) spesso impreciso, che manda al massacro i suoi attaccanti con palle basse e vicino a rete. Ma è proprio l’atteggiamento a mancare, con tante palle facili che cadono in mezzo al campo. Poi la NBV cambia volto e su tutti brilla la classe immensa di Kaziyski (voto 9) che per lunghi tratti trascina da solo i suoi compagni di squadra. Bene anche Aguenier (voto 6,5), ma il voto finale è abbassato di molto per una serie di errori madornali su free ball e palle facili, che più di una volta rallentano la rincorsa veronese. Chi manca clamorosamente è Jensen (voto 4), apparso ieri impalpabile e davvero troppo leggero per una squadra di Superlega.