Di Redazione
Ogni DPCM rappresenta una sfida. In primo luogo ogni provvedimento del governo va interpretato e successivamente va applicato. Due passaggi niente affatto banali ma che nel mondo dello sport e della pallavolo ormai sono diventati consuetudine.
Questo vale anche per il Volley Prato e per il suo Direttore Sportivo Marco Targioni che fa un breve punto sulle novità che l’ultimo DPCM porta nelle palestre.
Palestre dove, vale la pena di ricordarlo, ci si continua ad allenare senza un orizzonte certo rispetto alla data di inizio dei campionati che, dopo essere slittata dal 7 al 24 novembre, rischia adesso di allontanarsi ulteriormente fino al gennaio del prossimo anno.
Quali sono le novità che vi preoccupano di più contenute nell’ultimo DPCM?
“In primo luogo il cosiddetto “coprifuoco” dalle ore 22.00. Ci stiamo organizzando con gli allenatori per spostare gli orari di allenamento e consentire ad atleti e famiglie di essere a casa entro quell’ora ma non è semplice. Sono incastri difficili da ottenere ma ci stiamo provando. Puntiamo a ridurre l’orario di allenamento di ogni gruppo per consentire ai più grandi di uscire dagli impianti al massimo alle 21.15. Ma i problemi non si fermano qua”.
E cioè?
“Con la compressione degli orari di allenamento e la necessità di spostare al pomeriggio alcune sedute, il vero problema, come comprensibile, rischiano di essere le probabili interferenze con la didattica digitale integrata. Questa modalità presumibilmente occuperà in alcuni casi anche fasce orarie pomeridiane della giornata dei ragazzi e questo potrà impedire loro di prendere parte agli allenamenti. Insomma, un intrigo pazzesco a cui stiamo cercando la soluzione assieme alla FIPAV ma anche alle famiglie”.
Cosa vi preoccupa di più di questa situazione?
“A preoccuparci è soprattutto l’impatto che tutto questo potrà avere sui più piccoli, su Under 12 e S3, sulla loro voglia di proseguire l’attività sportiva. Questi bambini e le loro famiglie rappresentano la linfa vitale del nostro sport, le energie su cui si basa la crescita del volley nazionale e perderli equivarrebbe ad un disastro di dimensioni incalcolabile per le società ma anche per la pallavolo nazionale”.
(Fonte: comunicato stampa)