TORINO – “La situazione e pesantissima, in queste condizioni non siamo in grado di far partire i campionati giovanili”. A lanciare il grido d’allarme sulle colonne de La Stampa, in una intervista realizata da Oscar Serra nei giorni scorsi, è il presidente della Federvolley piemontese, Ezio Ferro che da settimane discute con istituti scolastici ed enti locali perché le sue società possano tornare a usufruire delle palestre.
La pallavolo è tra le discipline più praticate a Torino e nella sua area metropolitana dove conta 86 società, ma l’inizio della stagione sportiva, con tutte le sue criticità, ha di fatto dimezzato i suoi iscritti”.
Ezio Ferro, cosa sta succedendo? “Succede che a oggi il 60 per cento delle palestre scolastiche e off limits e molti club non sono riusciti a far partire l’attività sportiva.
Cosi rischiamo di perdere centinaia di ragazzi”.
E un problema di sicurezza? “Guardi, funziona cosi: ogni scuola può utilizzare le proprie palestre durante l’attività curricolare; al di fuori di quella la struttura rientra in possesso del proprietario (quasi sempre il Comune) che la può assegnare ad associazioni e società sportive”.
Dunque, i presidi non vi danno le chiavi delle strutture e i Comuni non fanno nulla per imporsi. E cosi? “Spesso la dinamica è questa”.
E un problema di sicurezza? “Certo che no. Per gli allenamenti, la Federvolley ha predisposto protocolli igienico-sanitari rigorosissimi, quindi non c’è motivo per continuare a tenere i nostri atleti fuori”
E allora perché succede questo? “Non lo so. Certo i protocolli non valgono solo per noi e le norme stabiliscono che gli spazi utilizzati devono essere sanificati dall’istituto scolastico prima di consegnarli alle società. Questo ha un costo e forse non tutti hanno la possibilità di sostenerlo o la voglia di assumersi questa responsabilità”.
Qual è la conseguenza di questa impasse? “Sportivamente drammatica. A oggi abbiamo meno di 8mila iscritti in provincia di Torino che sono la meta di quelli che avevamo l’anno scorso. I club non hanno spazi per allenarsi e quindi non tesserano gli atleti, che a loro volta restano a casa non potendo disputare allenamenti o partite”.
I campionti partiranno? “Quelli di serie C e D sì. Tutti quelli giovanili non so se e quando riusciremo a farli partire, con il rischio che tutta quell’attività venga azzerata”.