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Giro d’Italia 2018, tappa 19: Chris Froome nella leggenda. Ribalta tutto e prende la maglia rosa a Bardonecchia

Foto Facebook Giro d’Italia pagina ufficiale


Una tappa d’altri tempi
. Una classifica generale stravolta. Un’impresa che passerà alla storia. Era auspicabile che la tappa regina del Giro, la diciannovesima, da Venaria Reale a Bardonecchia (Jafferau) di 185 km, potesse regalare spettacolo, ma probabilmente non fino a questo punto. Chris Froome, vincendo la sua seconda tappa, ha ribaltato completamente questo Giro d’Italia e adesso si candida come il vero favorito. Il quattro volte vincitore del Tour de France ha fatto un attacco come non si vedeva da anni, partendo nel tratto in sterrato del Colle delle Finestre, a 80 km dal traguardo. Da lì in poi un assolo che ha sgretolato la concorrenza, dalla maglia rosa Yates (naufragato fin dalle prime rampe della Cima Coppi di questo Giro) fino a Pozzovivo e Dumoulin, che però non ha rinunciato del tutto alle ambizioni di vittoria finale. Ma andiamo con ordine.

Giro d’Italia 2018, tappa 19: LA CRONACA

Non è stata una tappa normale fin dalla partenza dalla Reggia di Venaria. Si pensava ad una fuga “tattica”, con uomini mandati in avanscoperta da Dumoulin, Pozzovivo e Froome per dar manforte ai probabili attacchi nei tratti di falsopiano che intervallavano la grandi salite di oggi (nell’ordine Colle del Lys, Colle delle Finestre – Cima Coppi, Sestriere e Jafferau) Niente di tutto questo, perché la Mitchelton-Scott di Simon Yates non ha lasciato spazio. L’unica notizia degna di nota nella prima parte della corsa è il ritiro al killometro 41 di Fabio Aru, al termine di un Giro disastroso.

Così ai piedi del tremendo Colle delle Finestre (18,5 km al 9%, di cui gli ultimi 7 in sterrato), solo Luis Leon Sanchez ha una manciata di secondi di vantaggio su un gruppo che, nel frattempo, vede il Team Sky di Froome prendere in mano le operazioni. Puccio, Henao, De La Cruz, Poels e Elissonde fanno un ritmo folle, ed il primo a farne immediatamente le spese è la maglia rosa, che a 86 km dal traguardo e a 13 dal GPM, perde le ruote dei migliori. La leggera difficoltà di ieri a Prato Nevoso si è trasformata in un crollo verticale. Simon Yates, a fine giornata, perderà non solo la maglia rosa, ma anche le velleità di podio, arrivando a più di mezz’ora dal vincitore.

Il Team Sky, imperterrito, continua a fare un ritmo infernale e la selezione da dietro fa un’altra vittima eccellente, ossia Domenico Pozzovivo. Ma appena inizia la sterrato, arriva l’azzardo decisivo di Froome: a 80 km dal traguardo e 7 dalla cima, grazie ad una sua proverbiale frullata, fa il vuoto lasciando sul posto Dumoulin, Pinot, Carapaz e Miguel Angel Lopez. Allo scollinamento della Cima Coppi, ai 2178 metri di un Colle delle Finestre coperto ai lati da due muri di neve e tantissimi tifosi, il britannico ha un vantaggio di 40 secondi sui quattro, più di due minuti su Pozzovivo e oltre un quarto d’ora sulla maglia rosa in crisi nera.

Froome dimostra tutto il suo coraggio e tutta la sua determinazione nella lunga discesa, tecnica e con pericolosi rigagnoli d’acqua che attraversano la strada. Prendendosi non pochi rischi guadagna ben un minuto sul gruppetto di Dumoulin che, ritrovandosi in maglia rosa virtuale, è il principale responsabile dell’inseguimento. Su di loro riesce a rientrare Reichenbach, compagno di squadra di Thibaut Pinot, che dà una mano solo parziale all’olandese, mentre i sudamericani Carapaz e Lopez – in lotta tra di loro per la maglia bianca – rimangono costantemente a ruota.

Più indietro, anche Pozzovivo non ottiene molta collaborazione in un gruppetto con gregari dell’Astana, Sky e Sunweb che, naturalmente, devono rimanere a ruota. Il solo Bennett della Lotto NL – Jumbo dà una mano al lucano, ma lo svantaggio, dalla fine della discesa in poi, aumenterà inesorabile.

Nella salita pedalabile di Sestriere, il corridore della Sky continua a gadagnare sugli inseguitori. Sul GPM, a 45 dall’arrivo, ha quasi colmato il gap che aveva stamattina dal vincitore del Giro 2017 (2’54”). Ed è qui che inizia la battaglia, di nervi oltre che di gambe, dell’olandese della Sunweb, costretto a tirare quasi da solo lungo il falsopiano verso Bardonecchia, tra la maglia rosa che gli viene virtualmente sfilata via e la passività di Lopez e Carapaz (più volte sia lui che Pinot chiedono invano un sostegno).

Sull’ultima, durissima salita dello Jafferau (7 km al 9% di pendenza media), Froome ne ha ancora per rosicchiare ulteriori secondi e trionfare a braccia alzate, per un’impresa d’altri tempi che rimarrà nella storia del ciclismo. Dopo lo Zoncolan, fa suo anche il Colle delle Finestre, a coronamento di una cavalcata studiata nei minimi dettagli, partita da lontanissimo e fatta tutta da solo, per ribaltare la classifica e andarsi a prendere la maglia rosa. In seconda posizione arriva Richard Carapaz a tre minuti, e poco più dietro Pinot completa il podio di giornata, Mentre Dumoulin, costretto a fare il ritmo anche su buona parte della salita, cede nell’ultimo kilometro ai più fresci rivali e arriva quinto a 3’23”, dietro anche a Lopez. Pozzovivo, arrivato ad oltre 8 minuti e mezzo di ritardo, perde il podio, mentre uno sfinito Simon Yates arriva, scortato dai compagni di squadra, a quasi 39 minuti.

Per una classifica stravolta, che ora vede Froome con 40 secondi di vantaggio su Dumoulin e più di 4 minuti su Pinot e Lopez, con Pozzovivo sesto a 8’03”. I verdetti definitivi, tuttavia, arriveranno domani al terminedi un’altra tappa durissima, la Susa-Cervinia di 214 km, che prevede negli ultimi 80 ben 3 gpm di prima categoria con 4000 metri di dislivello.

Classifica di tappa:

1) Chris Froome   in 5h12’26”

2) Richard Carapaz   a 3’00”

3) Thibaut Pinot   a 3’07”

4) Miguel Angel Lopez Moreno   a 3’12”

5) Tom Dumoulin   a 3’23”

6) Sebastien Reichenbach   a 6’13”

7) Davide Formolo   a 8’22”

8) Sam Oomen   a 8’23”

9) Patrick Konrad   a 8’23”

10) Pello Bilbao Lopez de Armienta   a 8’23”

Classifica generale:

1) Chris Froome   in 80h21’59”

2) Tom Dumolin   a 40″

3) Thibaut Pinot   4’17”

4) Miguel Angel Lopez Moreno   a 4’57”

5) Richard Carapaz   a 5’44”

6) Domenico Pozzovivo   a 8’03”

7) Pello Bilbao Lopez de Armienta   a 11’08”

8) Patrick Konrad   a 12’19”

9) George Bennett   a 12’35”

10) Sam Oomen   a 14’18”


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