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L'Eroica non c'è ma.. si corre lo stesso. I ciclisti ci saranno

La notizia era stata pubblicata dall’agenzia AdnKronos qualche settimana fa, e appariva come una incredibile curiosità: L’Eroica, una delle manifestazioni più famose (e sognate) al mondo tra gli appassionati di bicicletta (soprattutto dello spirito puro della bici) era da tempo stata annullata causa Covid, ma quasi nessuno degli oltre settemila che da tutto il mondo avevano conquistato il diritto a partecipare aveva ancora annullato la sua prenotazione alberghiera. Lo faranno, hanno pensato in molti. E invece no. La passione per la bici e per una faticosissima pedalata in compagnia sui durissimi duecento km delle colline senesi (quasi la metà su strade bianche, tutto con bici d’epoca) sembra non essersi piegata nemmeno alla pandemia: a due giorni dall’appuntamento di domenica 4 ottobre – che poi è un “non appuntamento”, visto che da mesi è stato annullato – in migliaia (sembra circa duemila) hanno confermato il loro arrivo agli albergatori.

“Sono sicuro che ci saranno in molti, anche se abbiamo detto in tutti i modi e le salse che quest’anno non-si-fa. Noi le regole le rispettiamo. Ma come si fa a impedire che la gente venga a prescindere? Ormai L’Eroica è una specie di Mecca personale di questo tipo di ciclismo, e anche un po’ una Woodstock della bicicletta”, dice Giancarlo Brocci, l’ideatore della manifestazione. E dunque ormai a Gaiole, Montalcino, Castelnuovo Berardenga o Buonconvento iniziano ad attendersi un popolo di pedalatori in marcia per una irripetibile (si spera) Eroica autogestita. Forse solo l’avverarsi di catastrofiche previsioni meteorologiche potrà metterli in crisi, ma intanto sono già tantissimi – soprattutto stranieri – ad essere già in giro con le loro magliette vintage per le strade del Chianti.

Dunque la partenza non c’è, non c’è l’arrivo, non ci sono le consuete manifestazioni collaterali, niente organizzazione sul campo, punti ristoro, feste: però c’è il percorso, ormai stranoto e anche segnalato stabilmente lungo le strade del Chianti, e ci sono i ciclisti. Tra i quali una coppia tedesca che lo aveva programmato ed è venuta a mantenere la promessa che si erano fatti: si sono sposati in Chianti, ciliegina romantica sulla torta.
Infine, ad aggiungere suspense alla vicenda – scrive sempre l’AdnKros -, c’è un neanche troppo criptico post del barone Francesco Ricasoli, uno dei maggiori sostenitori della manifestazione tanto da aver aperto un locale dedicato, l'”Eroica Caffé”, punto di ritrovo e partenza per le migliaia di appassionati di polvere e colline che ormai dal ’97 si ritrovano a pedalare per i 209 chilometri del massacrante percorso toscano. “Aspettando l’Eroica”, scrive Ricasoli sul suo sito il 25 settembre scorso. O, meglio, “aspettando la non-Eroica”, con la curiosità affascinata di vedere quanti alla fine decideranno di… “non-correrla”.
 


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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