Conferme e sorprese dalla seconda giornata di tabellone principale dell’Open ad inviti della 60esima Racchetta d’oro al Royal Club Torino. Le prime sono arrivate, sul campo centrale del circolo torinese, dalla racchette di Andrea Vavassori, talento locale classe 1995 ed Andrea Pellegrino, pugliese classe 1997, rispettivamente la prima e la seconda testa di serie.
Vavassori, seguito in tribuna da tutta la famiglia compreso il padre coach Davide, ha dato un saggio delle proprie capacità balistiche in prossimità della rete (sua caratteristica tecnica) e confermato la grande crescita messa nel proprio gioco a partire dalla scorsa stagione. Dopo una partenza equilibrata contro il siciliano Antonio Campo (2-2), Vavassori ha cambiato decisamente marcia e con due break ha fatto suo il primo set. Nel secondo ha giocato mantenendo alti i ritmi e la concentrazione e non concedendo nulla al suo avversario. Ha chiuso, raccogliendo consensi generali e applausi, sul 6-2 6-0. Poco prima aveva sigillato in modo vincente il proprio esordio in tabellone anche Andrea Pellegrino, che si era imposto 6-1 6-2 sul pur bravo Alberto Cammarata, classificato 2.3. Pellegrino incontenibile con il diritto con il quale si è confermato capace di far male da ogni zona del campo. La sorpresa della prima parte di programma era invece arrivata dalla racchetta del toscano classe 1994 Federico Maccari, 2.2, che ha eliminato in due set (6-3 6-4) il torinese Edoardo Lavagno, 2.1 e tra gli accreditati della vigilia a scalare il tabellone. Diritto e servizio le armi del toscano, entrato ufficialmente a far parte dello staff tecnico dell’Ace Tennis Center al Monviso Sporting Club, con le quali ha avuto la meglio del mancino dei Ronchiverdi: “E’ stato importante partire bene in entrambi i set – ha detto al termine – e superare i momenti delicati delle frazioni nel modo migliore, vedi quando mi sono trovato 3-2 e servizio e ho annullato tre palle per il contro-break sullo 0-40 nella frazione iniziale”. A fatica ha superato lo scoglio di 2° turno Luca Tomasetto, altro 2.1 dei Ronchiverdi Torino (come Lavagno) rappresentato dal russo-braidese Denis Golubev. Partita non spettacolare ma agonisticamente dai toni elevati nella quale Tomasetto sembrava comandare senza difficoltà (5-1), poi si è visto quasi agganciare dal rivale (6-4) e portare al tie-break nel secondo set, dopo essere andato a servire per il match prima sul 5-4, poi sul 6-5. Tie-break interminabile e con alcune palle dubbie, chiuso dal torinese 11-9. A chiudere il programma di giornata la bella sfida tra Marco Bella, classe 1988, e il 2001 sanremese Matteo Arnaldi, professionista “consumato” in campo e fuori a dispetto della giovane età. E’ stato il 2.3 casalese Marco Bella a partire meglio, sorprendendo il semifinalista del Bonfiglio 2019 soprattutto con il diritto fulminante. Bella ha chiuso al nono gioco. Arnaldi ha incassato la sconfitta parziale e reagito da campione rifilando al più esperto rivale un netto 6-0 nella seconda frazione. Nel match tie-break è tornato l’equilibrio sul terreno di gioco ma è stato Arnaldi, seguito in tribuna dal manager Davide Bima, a salire nei quarti sullo score complessivo di 3-6 6-0 10-6. Promosso ai quarti anche Andrea Guerrieri, altro 2.1 in tabellone, grazie al successo per 7-5 6-4 contro Pietro Fellin. Passaggio di turno infine per Simone Roncalli, 2.2, che ha piegato l’argentino Juan Pablo Paz, oggi 2.3 ma già numero 284 ATP, per 6-4 0-6 10-7.
Oggi il tabellone Open proporrà i quarti di finale dell’Open ad inviti. Alle 17 apriranno sui due campi affiancati Pellegrino – Roncalli e Guerrieri – Maccari. A seguire (non prima delle 18,30) Vavassori troverà Eremin e Tomasetto il sanremese Arnaldi. Altra giornata tutta da vivere mentre si stanno completando anche gli altri tabelloni classici della Racchettà d’Oro che si chiuderanno tra sabato, domenica e lunedì prossimi.