Di Redazione
La Cucine Lube Civitanova è tornata in palestra per iniziare la preparazione in vista della nuova stagione 2020/2021, ma l’incertezza di quel che sarà è ancora tanta. Nessuna indicazione, ancora nessuna data, ancora nessuna certezza.. e tutto questo fa male a tutto il movimento pallavolistico. Il Direttore sportivo della Lube, Beppe Cormio, intervistato dal Corriere Adriatico lo sa bene e “punta il dito” verso la Federazione.
Veniamo a noi: a che punto è la pallavolo italiana? «In evidente ritardo. Siamo fermi. Non ci sono protocolli, c’è mancanza di indicazioni a tutti i livelli, bloccati dalla troppa burocrazia».
A chi tocca la prima mossa? «Dobbiamo fare come il calcio o il basket. La Federazione deve proporre una soluzione al ministro dello Sport. Non c’è più tempo da perdere, è ora che anche attraverso la Lega Volley ci si muova per recuperare il tempo perduto. È giunto il momento di indicare date precise per la ripresa dell’attività e lavorare tutti insieme per essere presenti al via il prima possibile».
E il pubblico? «Bellissima l’idea di giocare una manifestazione all’Arena di Verona, ma io preferirei giocare in un palasport, anche di periferia con ingressi calibrati. Lo ripetiamo: il volley senza pubblico è un altro sport, per cui alla ripresa dell’attività ci dovrà essere anche il pubblico. Contingentati ma presenti».
Burocrazia che sta complicando le cose anche sul fronte giocatori, con molte società che stanno aspettando i propri atleti a cui manca il visto per poter venire in Italia. «Yant è in attesa sia del visto da Cuba, ma la nostra ambasciata là è chiusa, che del visto sportivo per gli atleti extracomunitari che deve essere rilasciato dal Coni alla Federvolley. La nostra domanda è partita il primo luglio ma anche qui la burocrazia sta fermando tutto. Ci sono atleti, non solo il nostro, bloccati in giro per il mondo, in attesa di raggiungere il proprio club».