BERGAMO – Antonio Cargioli, centrale milanese classe 1994 di 2 metri, sceglie Bergamo per la quarta volta. Cresciuto pallavolisticamente tra Parma Modena e Reggio Emilia, poi trasferito a Bergamo dal 2017 è diventato un giocatore simbolo per quanto riguarda la maglia bergamasca, è infatti l’unico giocatore ad aver scelto il rossoblù per quattro stagioni consecutive nella storia di Bergamo dalla categoria della A2. Protagonista di una lunga serie di battaglie, tra le tante una prestazione superba in semifinale di Coppa Italia a Siena, medaglia d’oro in finale a fianco del compagno Signorelli (l’altra importante conferma al centro), Antonio ha fatto una scelta consapevole e lucida, oltre che primariamente dettata d’istinto dal cuore, e spiega le sue motivazioni ispirate e maturate in questi ultimi difficili mesi di pandemia che la città ha dovuto affrontare.
Post fata resurgo: “dopo la morte mi rialzo”, è la locuzione latina che si usa per esprimere fiducia nella propria capacità di risollevarsi dalle disavventure e vincere le avversità del destino. Era il motto della Fenice risorta dalle proprie ceneri e con questo motto, Antonio Cargioli annuncia la sua permanenza a Bergamo “Come le fenici che si rialzano dalla cenere, rimango a Bergamo per rinascere insieme”.
“Sono felice di poter confermare un altro anno a Bergamo. Nonostante le repentine partenze di quasi tutti i miei compagni, in un momento di grande indecisione sul futuro della pallavolo a Bergamo, non ho mai avuto alcun dubbio sul fatto di rimanere, una volta che l’Allenatore, il Presidente, il Direttore Sportivo avevano espresso il gradimento alla mia permanenza. Dispiace che il bel gruppo che si era creato si sia così velocemente sciolto: sarebbe stato bello poter festeggiare la Coppa Italia, conquistata prima della pandemia , insieme ai tifosi ed alla città, e riprovare, nella prossima stagione, a raggiungere l’altro obiettivo che, prima della sospensione del campionato, ci vedeva ampiamente in corsa.”
Sulle motivazioni che lo hanno spinto a restare, Cargioli ha le idee chiare: “Per parte mia, pur sapendo di dover andare incontro a qualche rinuncia, ho voluto fortemente mantenere fede ad una società, ad una città e a persone che mi hanno permesso di trascorrere tre bellissimi anni a Bergamo. Tanto più che la gente di Bergamo ha passato un periodo tragico, con dolori e ferite che faranno fatica a rimarginarsi. E sapendo, come ho potuto sentire in questi anni, che i tifosi dell’Olimpia, e non solo, mi vogliono bene e mi apprezzano, andarmene sarebbe stato un tradimento, un abbandonare la nave proprio nel momento del bisogno.
Devo dire che in queste ultime settimane sono stato contattato anche direttamente da alcuni allenatori che mi hanno chiesto, anche con garbata e convinta insistenza, di andare a far parte della squadra che stanno allestendo, e ciò mi ha lusingato ed anche inorgoglito e deve inorgoglire anche questa Società ed i suoi tifosi che mi hanno permesso di crescere tanto! Ma a tutti ho sempre detto che, anche per la prossima stagione, sarei rimasto a Bergamo, la mia seconda casa, e qui sono.”