Di Redazione
“Avrei preferito salutare il pubblico dal campo ma non ho rimpianti”. Con queste parole Nikolay Pavlov ha ufficializzato il suo ritiro dalle scene.
L’opposto, nato in Ucraina ma di passaporto russo, ha giocato da professionista per ben diciannove anni vestendo maglie prestigiose tra le quali quelle di Dinamo Mosca, Lokomotiv Novosibirsk, Nizhny Novgorod per chiudere la carriera in Slovacchia con il Prievdiza dove aveva ripreso la sua attività dopo un bruttissimo infortunio al ginocchio che lo aveva costretto a un lungo stop.
Il suo agente, Vladimir Kastornov, ha confidato che Pavlov aveva offerte per continuare a giocare, in Slovacchia e anche altrove ma che ha preferito una carriera di dirigente fuori dal campo.
Con ogni probabilità a breve verrà annunciato il suo futuro da direttore sportivo nel Lokomotiv Novosibirsk dove aveva già giocato per cinque anni da 2006 al 2011 e poi per altri tre dal 2016 al 2019 vincendo la Coppa di Russia. Giocatore di grande potenza ma di estrema duttilità, di tanto in tanto capace anche di offrire splendide alzate in palleggio, Pavlov è un simbolo di una pallavolo elegante e cavalleresca… “Ho affrontato tutti i migliori giocatori del mondo e con qualcuno ho anche avuto il privilegio di giocarci insieme, ho tanti splendidi ricordi, credo di essere stato molto fortunato. Come individuo e come sportivo”.
Tra il 2015 e il 2016 lo ricordiamo anche a Latina con la Top Volley. Pochi i trofei vinti in carriera: molti i riconoscimenti personali, MVP e Top Scorer della Coppa di Russia 2010, quella vinta con il Lokomotiv, MVP della World League nel 2013 e del campionato russo l’anno successivo.
(Fonte: Nikolay Pavlov)