Quando lo sguardo cade su quelle caratteristiche abitazioni, i cui contorni si fondono con quelli della rocca tufacea, capisci di essere arrivato a Pitigliano. Un colpo d’occhio che lascia senza fiato. Un borgo, quello in provincia di Grosseto, che conquista tutti per il suo fascino magnetico e irresistibile. Percorrendo a piedi il dedalo intricato delle sue viuzze, tra laboratori d’arte, negozietti di artigianato e tutti gli irresistibili richiami enogastronomici, questa cittadina regala innumerevoli scoperte.
L’imponente Acquedotto Mediceo, che raccoglieva le acque dei vicini torrenti per approvvigionare la città, domina la visuale e introduce al centro storico caratterizzato dal Palazzo-Fortezza nato nel XII come residenza dei conti Aldobrandeschi di Sovana, e passato poi, nel 1313, alla famiglia Orsini. Proseguendo la visita, degno di attenzione è il Duomo di Pitigliano, la cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, le cui origini risalgono all’anno Mille, ma che nei secoli fu più volte ricostruito. All’esterno, sul lato sinistro, troneggia la suggestiva torre campanaria. Una secolare tradizione ebraica tra i vicoli di questo pittoresco centro toscano, gli ha fatto valere il soprannome di “piccola Gerusalemme”. Come testimoniano il ghetto e l’interessante Sinagoga (della fine del ‘500). Qui si possono visitare anche il forno degli azzimi, il bagno rituale, il cimitero, il museo ebraico, la conceria, oltre alla cantina e alla macelleria, per il vino e la carne kasher.
Ad appena 9 km da Pitigliano, Sorano accoglie chi la visita con la torre dell’orologio, la Fortezza Orsini, il giallo ocra delle sue case, strette l’una sull’altra, e le pittoresche porte d’accesso al borgo, Porta di Sopra e Porta dei Merli. L’atmosfera tipica di un borgo difensivo, che si respira nel centro storico, è davvero unica. Da non perdere una visita alla preziosa Chiesa della Collegiata di San Nicola. Fiorente già nell’antichità, i dintorni dell’abitato di Sorano sono carat- terizzati dalle suggestive vie delle cave, percorsi scavati dagli etruschi nelle colline di tufo (anche sotterranei) e di cui ancora oggi non è chiara la reale funzione.
Guidando attraverso una stradina che taglia alte pareti di tufo come fossero burro, una decina di chilometri e si raggiunge il borgo di Sovana, anch’esso perso nel tempo tra reminiscenze medievali e un glorioso passato etrusco, come testimonia la necropoli ricca di tombe monumentali. Percorrendo la via del Pretorio, si raggiunge Piazza del Pretorio con la peculiare pavimentazione a spina di pesce e l’omonimo palazzo duecentesco. Suggestiva la vista del Palazzo dell’Archivio del XII secolo con un grande orologio sulla facciata e campaniletto a vela. Da non perdere la bella chiesa tardo-romanica di Santa Maria, l’adiacente Palazzo Bourbon Del Monte, e la chiesa paleocristiana di San Mamiliano, che ospita il cosiddetto tesoro di Sovana, 498 monete d’oro risalenti al V secolo rinvenute nel 2004 durante il restauro dell’edificio. Lasciata la piazza, attraverso via di Mezzo, dove si trova la casa di Ildebrando Aldobrandeschi, che divenne Papa col nome di Gregorio VII, si raggiunge il Duomo in stile romanico gotico, uno dei più importanti di tutta la Toscana, situato dove probabilmente un tempo sorgeva l’acropoli etrusca.