NEW YORK (Stati Uniti) – Il conto alla rovescia è partito, la Nba è pronta a ripartire, ad Orlando dal 30 luglio, ma i numeri del coronavirus negli Stati Uniti continuano a preoccupano anche i campioni del basket a stelle e strisce. Finora i positivi registrati tra i team sono 16, numeri contenuti rispetto all’onda con cui si muove il contagio nel Paese, con oltre due milioni e mezzo di persone risultate positive. Adam Silver, commissioner Nba, ammette comunque di essere pronto a fermare di nuovo tutto in caso di un picco di contagi. “Facciamo i test ogni giorno, non abbiamo un numero soglia ma se i contagi dovessero crescere in modo significativo nel campus – ha spiegato il manager che guida la Lega del basket professionistico in una intervista alla rivista Time – questo potrebbe obbligare a fermarci. Vedremo giorno per giorno, se si tratterà di casi isolati è un conto, bisognerà capire come il virus circoli nel nostro ambiente. In caso di numeri importanti ci fermeremo, non si può pensare di fuggire dal virus”.Basket
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Basket, Nba; Silver: “Il virus è imprevedibile, con un picco contagi ci fermeremo”
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