Il lockdown imposto dalla pandemia del Coronavirus ha bloccato le fabbriche italiane, tra cui anche la Ducati, che in questi mesi difficili ha visto anche rallentare i propri progetti. Non ultimi quelli legati al mondo racing, in MotoGP, dove anche se è stato bloccato lo sviluppo dei motori e dell’aerodinamica fino al 2022 – e la casa bolognese qui è piuttosto colpita poiché la più innovatrice – le idee non si fermano.
Il senso pratico
A supportare la casa di Borgo Panigale dal 2017 c’è Lenovo, che fornisce il team di tutto il necessario per la parte elettronica e la collaborazione continua a essere sempre più affiatata. Parlando del fine settimana di gara e di quanto l’elettronica sia importante, Gabriele Conti, capo del dipartimento dei sistemi elettronici in Ducati, ha raccontato in un esempio in cosa consiste questa collaborazione: “Prendiamo le prove libere, che durano 45 minuti. Si tratta di un totale di tre uscite, e tra una e l’altra il tempo dev’essere gestito nel migliore dei modi, abbiamo circa 5 o 6 minuti. In quel momento devi scaricare i dati il più velocemente possibile, analizzarli, parlare con il pilota, e la decisione che il pilota prenderà sarà importante perché può cambiare poi il risultato. Più hai un device potente, più hai tempo per parlare con il pilota”.
I dati in condivisione
A guidare la “rossa” in pista in MotoGP sono ben sei piloti e Conti ha ammesso che tutti possono vedere i dati dei loro avversari e compagni di marca: “Tutti vedono tutto, è importante per i piloti. A volte alcuni non ne sono felici, visto che possono essere rivali diretti in gara, ma è utile perché non tutti sono veloci in tutte le curve”.
La parola a Petrucci
Una volta che i dati vengono scaricati i piloti devono lavorarci su e lo dichiara lo stesso Danilo Petrucci che scherzando dice: “Purtroppo siamo piloti e dobbiamo più guardare i dati che guidare la moto!” Si tratta però di un passaggio fondamentale: “È molto importante in MotoGP, ti aiutano a migliorare il tuo stile di guida. Si impara tanto e si fanno i paragoni con gli altri piloti che usano la tua stessa moto”.
Grande valore ce l’hanno anche le persone con cui si lavora: “È importante avere i dati, ma anche essere affiancati dagli ingegneri che ti aiutano a leggerli e dai meccanici che lavorano sulla moto, per migliorare il feeling”. Petrucci dal 2019 è nel team ufficiale e ha dichiarato: “Arrivavo da un altro team, dove guidavo già una moto factory Ducati, quindi il provider era lo stesso. Nel team ufficiale hai più ingegneri che lavorano per te, e fa la differenza perché usi questo extra potenziale”.