ORLANDO – In caso di arrivo in parità al termine della regular season, conterà la percentuale di vittorie. E se un giocatore si infortunerà o, peggio, sarà positivo al coronavirus, ci saranno meno limitazioni per sostituirlo. Sono queste le principali novità che gli organizzatori della Nba hanno stabilito in vista della ripresa della stagione, dal prossimo 31 luglio in Orlando.I criteri per i play-offLe 22 franchigie che si troveranno al World Disney Resort disputeranno 8 partite prima dei play-off. C’è però da considerare che non tutte le squadre hanno fin qui disputato lo stesso numero di gare, San Antonio 63 e New Orleans 67 giusto per fare un esempio. Il posizionamento finale non può essere dunque determinato dal numero di partite con cui una squadra è posizionata al di sopra o al di sotto del 50% di successi – come attualmente succede – ma dalla percentuale. Ad esempio: al momento della sospensione della stagione, Blazers, Pelicans e Kings erano appaiate al nono posto a Ovest, a otto partite di distanza dal 50% di vittorie. Portland però ha disputato 66 gare (29-37 il record), mentre New Orleans e Sacramento 64 (28-36). Il risultato è che la squadra dell’Oregon ha il 43.9% di successi, contro il 43.8% delle sue rivali. In caso di parità tra squadre che hanno disputato lo stesso numero di gare invece – come nel caso di Sacramento e New Orleans – a pesare saranno gli scontri diretti: il 117-115 conquistato dai Pelicans lo scorso 4 gennaio assumerebbe un valore fondamentale (unico scontro diretto tra le due squadre della stagione).Meno limitazioni in caso di infortuniAltra novità in arrivo. La Nba è a lavoro per regolamentare e gestire al meglio il modo di sostituire giocatori che risultino positivi al coronavirus (quarantena minima di 7 giorni) o infortunati all’interno della bolla di Orlando. In caso di infortunio o positività al Covid-19, non ci saranno limitazioni al numero di giocatori che una squadra potrà firmare per sostituirli, ma le restrizioni riguarderanno il numero di giocatori eleggibili per quel ruolo. Questo è uno dei punti della lista di cose che la Nba dovrà negoziare con la Nbpa la prossima settimana, ma si andrà nella direzione in cui verrà permesso alle franchigie di pescare soltanto tra giocatori che in questa stagione hanno precedentemente firmato un contratto Nba, in G-League o che hanno fatto il training camp con una squadra. Tuttavia, da quanto filtra, i club preferirebbero aspettare il recuperato del proprio giocatore piuttosto che affidarsi ad un rinforzo fin qui estraneo agli schemi e tattiche del proprio coach.Basket
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Basket Nba, criteri classifica e mercato: al lavoro per la ripartenza
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