Con la pandemia di coronavirus che si sta attenuando nella maggior parte dei paesi del mondo, il tennis sta cercando di muovere i primi passi verso il recupero, ma proprio il tennis dovrebbe essere uno degli ultimi a riprendere le competizioni a causa delle sue caratteristiche essenzialmente globali. Con i giocatori che viaggiano da tutto il mondo e le diverse politiche di viaggio a seconda della loro provenienza, questo sport avrà difficoltà a riprendere normalmente così come lo conosciamo e anche le grandi figure del tennis mondiale non sono molto ricettive ad i cambiamenti proposti.
La Federazione degli Stati Uniti (USTA), responsabile dell’organizzazione degli US Open, ha preparato un piano speciale, che intende unire il Grand Slam al torneo di Cincinnati per un mese in quel di New York, con condizioni totalmente diverse dai normali voli charter, hotel, team più corti e possibile abolizione delle qualificazioni, doppio misto e junior- ma i principali giocatori del circuito ATP non sono favorevoli.
Roger Federer, Novak Djokovic e Rafael Nadal, tre figure importanti e fondamentali anche nel Consiglio dei giocatori dell’ATP, hanno già fatto un punto per informare gli altri tennisti che non sono a favore di queste misure speciali, ma l’incontro del 10 giugno, in cui parteciperanno tutti i giocatori, promette di portare importanti novità a questo livello, perché è anche necessario conoscere l’opinione del WTA Player Council.