WASHINGTON – L’armonia appena trovata tra organizzatori e giocatori Nba potrebbe durare poco. Nonostante il recente accordo per tornare in campo il 31 luglio a Orlando, lo scontro si fa sempre più acceso sulle date della prossima stagione, 2020-21.Partire l’1 dicembre per il Dream TeamL’idea degli organizzatori è quella di far partire la pre-season il 10 novembre, nemmeno un mese dopo l’eventuale gara-7 delle Finals di quest’anno, che si giocherebbe il 12 ottobre. Ciò significherebbe un mercato “lampo”, con il draft il 15 ottobre e il free agent il 18. L’avvio vero e proprio della regular season avverrebbe invece il primo dicembre, un tour de force per impedire appunto al Team Usa di disertare l’appuntamento olimpico a Tokyo, in calendario dal 23 luglio al 8 agosto 2021.I giocatori: “Siamo sorpresi”Un’agenda che tuttavia ha trovato scarsi consensi nella NBPA (l’associazione che rappresenta i giocatori), che oltretutto non è stata interpellata in queste decisioni nonostante abbai diritto al 50% dei ricavi complessivi di ogni stagione. Il direttore esecutivo dell’associazione, Michele Roberts, ha espresso delle preoccupazioni per la timeline delineata dalla lega Nba: “”Sono rimasta sorpresa quando l’ho visto”, ha detto a ESPN, parole che di certo promettono battaglia. Dal canto loro, gli organizzatori hanno buttato acqua sul fuoco comunicando che le date del 10 novembre e dell’1 dicembre sono solo temporanee e servivano alle squadre – specialmente alle 8 rimaste fuori dai playoff – per organizzare i propri lavori. Segno che tra il sindacato dei giocatori ci sarà ancora molto da discutere per poter consentire al dream team Usa di andare a canestro alle Olimpiadi di Tokyo.
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Nba, è scontro sulle date del prossimo anno: ''Il Dream Team rischia Tokyo''
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