ROMA – “Siamo costantemente in contatto con l’Irta e stiamo preparando tutto, abbiamo tutta l’attrezzatura a Barcellona, arrivata lì dal Qatar. Tutto è in divenire, ma a comandare sono i governi. Se c’è una ricaduta tra ora e luglio e le cose peggiorano di nuovo, chiuderanno i confini e non ci permetteranno di gareggiare. Il calcio inizierà, anche la F1 e penso che la MotoGP prenderà il via e potrà completare la stagione. Sarebbe molto meglio…”. Questo il pensiero di Oscar Haro, direttore tecnico della , in merito alla possibilità che il Mondiale di , mai iniziato per via dell’emergenza coronavirus, possa finalmente prendere il via a luglio.
Il rimpianto di Haro
Il responsabile sportivo del team di Lucio Cecchinello, che nelle scorse settimane ha dovuto far fronte alla perdita del padre, scomparso per via del coronavirus e in particolare a causa dell’impossibilità di assisterlo con un respiratore nel momento più complicato della pandemia, affronta anche altri temi nel corso di un’interessante e lunga intervista ad As, come quello del rapporto con Casey Stoner durato ben cinque stagioni: “Era un pilota veloce, lui voleva una moto ufficiale perché aveva voglia di battere Pedrosa. Non c’era un’Aprilia ufficiale per lui, poi dopo tante peripezie è tornato da noi. Un team Marquez-Stoner alla Honda sarebbe stato incredibile, ma a livello di rapporti sarebbe stato forse peggio di Rossi-Lorenzo in Yamaha”.