Abbiamo perso il conto di quante boiate hanno fatto ingoiare al neo presidente di Legabasket Umberto Gandini dal momento della sua elezione a oggi. Ma il fulmine a ciel sereno (?) della resa della Vanoli Cremona – forse l’unica che il presidente FIP Petrucci non si aspettava visto che anche Meo Sacchetti pare caduto dalle nuvole – rischia di essere una mazzata in fronte.
Nuovo capitolo della lotta a tre. I tre saggi che hanno scelto il presidente LBA senza mettersi d’accordo, anzi trasferendo in assemblea i loro interessi personali e relativi capricci. Ettore Messina annusa una EuroLeague 2020-21 da vincitore, e vorrebbe cominciare presto la stagione che lo vedrà forse numero uno per budget continentale. Con poche squadre, 14 o meglio 12, in Italia per evitare distrazioni e fatiche inutili sulla strada del grande Slam.
Il presidente FIP che vuole partire presto con la stagione e non far trovare una Nazionale impreparata per la finestra FIBA. E poi la fretta (che fretta c’era, maledetta primavera!) di posizionare i club in A o in A2 al 15 giugno senza uno straccio di garanzia di presentazione di un budget possibile, con girandola di fidejussioni e depositi.
Con sponsor che non sono ancora in grado di fare un budget per le proprie aziende, poi… conveniva attendere tempi migliori e una possibile ripresa economica nel secondo semestre 2020, come dicono tutti gli indicatori finanziari. Fare un budget per una società sportiva senza avere il contante in mano in questo momento è impossibile. Pretenderlo espone a queste situazioni.
L’improbabile fronte bolognese Virtus/Fortitudo che invece di squadre ne vorrebbe molte, perché in casa loro il botteghino paga. Pavani può rifarsi i conti adesso, altro che Champions League!
E gli altri nel mezzo, ognuno con i suoi segreti. Quelli di Toti e Vanoli. La riserva di Pesaro a fine assemblea. Le incertezze di Pistoia, il giorno dopo. Varese, che è sempre in mezzo al guado. La Fortitudo Bologna che nel giro di cinque giorni ha perso quattro, forse cinque partite casalinghe, quasi un milione di euro, ovvero gli incassi previsti per l’avventura in Europa.
Sembra che stiamo raccontando la storia di ragazzi scappati di casa. Invece stiamo parlando dell’ elite della pallacanestro italiana, che in meno di un anno – e la pandemia rischia di diventare solo la goccia che fa traboccare il vaso – sta per passare dall’abortito passaggio a 18 squadre causa manca iscrizione a una riduzione a 14 o forse 12 squadre. Tanta ciccia per un buon contratto televisivo…