Da Dinamo TV, la conferenza stampa del presidente Stefano Sardara.
TORINO. I tempi sono dettati dal regolamento. Entro il 15 giugno, come sapete, le squadre dovranno sciogliere la riserva se voglio proseguire o meno nel calendario che gli compete. Entro il giorno successivo dovranno confermare la presenza e entro il 22 c’è la richiesta di iscrizione. Entro fine mese vanno presentati i documenti, tra i quali c’è l’elenco dei soci. Quindi è ovvio che la cessione del club deve avvenire entro quella data. Abbiamo poco più di un mese da oggi. Ci sono diverse situazioni in divenire e parlarne ora sarebbe sbagliato nel rispetto della privacy e delle intenzioni di tutte. Non posso aggiungere niente rispetto a quello che stiamo facendo in questi giorni, ma posso dire che secondo me ritengo che Reale Mutua stia ancora con noi e che ci segue. Un noi che uso oggi ma che finirà tra un mese poiché il compito si completerà con la cessione.
Alcuni commenti non meritano risposta perché come oggi ho letto su Tuttosport l’intervista a Peppe Poeta, si commentano da soli. Quindi a quelli non rispondo di sicuro. Credo che probabilmente qualcuno non ha compreso quelle che fossero le situazioni. La data del 15 giugno era ed è una data che serve solo ai club per confermare la propria presenza nel campionato. Non era una data prevista per fare domande o chiedere di essere promossi. Torino non ha fatto alcuna domanda. Evidentemente dovendo passare a 18 squadre e sapendo che alcuni club potrebbero decidere di non continuare a giocare la Serie A, le LegaBasket ha predisposto un ranking che, come più volte ribadito, non è un ranking fumoso o non chiaro. Si tratta di un ranking di valori netti, che vanno dalla piazza, agli alberghi, i bilanci e tutte quelle regole che ogni competizione europea segue per dare una wild card. Non parliamo di diritto sportivo. Torino è risultata prima, sapete che non ho neanche votato per le 18 squadre per un atto di correttezza deontologica nei confronti dei colleghi, che hanno apprezzato che Torino fosse prima nei parametri. Una polemica che non ha un senso”.
RIPARTENZA. “Noi dobbiamo ripartire. La pandemia non è chiusa, è vera. Ma dobbiamo imparare anche un po’ a conviverci. Io sono molto fiducisioso sulla riapertura perché il Governo parla della riaprtertura dei cinema e dei teatri già da giugno. Il mondo deve ripartire. In sicurezza dobbiamo essere i primi a ripartire. Magari le prime partite le giocheremo con una capienza ridotta, magari piena. La Supercoppa è secondo me un grande test per tutti noi perché ci permette di attrezzare i palazzetti per quello che dovremmo poi fare. Il presidente Gandini sta lavorando molto bene e sta mettendo su insieme alla Federazione un team di esperti per calcolare il tipo di aerazione, di accesso, di uscita… Non lasceremo niente al caso. Vogliamo ripaprire a porte aperte. Se non sarà possibile, valuteremo se giocare a porte chiuse, ma non fasciamoci la testa prima di rompercela”.
CAGLIARI. Dell’esperienza di Cagliari mi è dispiaciuto che la città non l’abbia abbracciata. Non ci ha creduto praticamente nessuno. La scelta di spostarsi è stata inevitabile, quando il territorio non è interesse non puoi farci niente.
GIOCATORE PASSATO. Per come si è intergrato, come ha giocato, sicuramente Achille Polonara. è una di quelle storie di amore che si rincrociano per forza, prima o poi succederà. Non ho dubbi.
CHAMPIONS. Riteniamo che la Champions League, competizione FIBA, abbia costruito il suo percorso in modo lento ma solido. E pensiamo che nel futuro sarà la competizioni che guadagnerà sempre più visibilità e importanza. Ogni anno lavoriamo per migliorarla, facciamo anche parte del Consiglio della BCL. Io fra 3/4 vedo ancora la Dinamo protagonista in Italia e in Europa ed anche con un nuovo palazzetto.