Mauro Canu, giocatore cresciuto nel vivaio biancoblu e protagonista della promozione in B, racconta la sua Dinamo
L’epilogo.
“Milia, play di grande valore, forse il migliore del raggruppamento; Guarino, cecchino pericolosissimo, specialista in contropiede e in grado di sostenere tutta la squadra con le sue realizzazioni a raffica. Carrabs e Giuseppe Pirisi, due pivot di grande temperamento, di taglia fisica e tecnica superiore alla categoria; Castagna, un giocatore poco appariscente, ma estremamente redditizio. Ora per strada hanno recuperato Canu, che attraversa un momento eccezionale di forma. Hanno sicuramente pane per i nostri denti”. Così si esprimeva, alla vigilia dei playoff per la B, il coach della Stamura Ancona sul giornale della città marchigiana. E non aveva torto perché fu promozione in B. Inconsciamente aveva fatto un grande elogio a quelli del 60.
Di quella squadra, tutta made in domo, mi piace ricordare Tore Fozzi e Massimiliano Ricciotti che purtroppo ci hanno lasciato troppo presto, Giampaolo Doro e Luca Pirisi che completavano la banda in campo. Grazie all’abilità di Pierpaolo Cesaraccio in panchina, al supporto di Franco Ziranu, per noi più di un fisioterapista, all’impegno organizzativo di Gianni Noli e all’entusiasmo di Bruno Rubattu come sponsor, vincemmo un campionato incredibile tra lo stupore di molti ma non il nostro.
Un passo in dietro, settembre 1974. L’Avvocato (non dico Dino Milia perché chi a Sassari segue il basket e non sa chi è l’Avvocato non dovrebbe entrare al palazzetto) che due anni prima era diventato il presidente della Dinamo, fece una operazione intelligente e lungimirante: creò il settore giovanile. Nel 1960 non nacque solo la Dinamo ma anche un bel numero di giocatori che, ignari ai primi vagiti, si ritrovarono da quattordicenni o tredicenni nella Cantera ideata dall’Avvocato. Venne allestita una signora squadra allievi: Roberto Pellicano, Antonio De Giovanni, Maurizio Bazzoni, Pierpaolo Virdis, Giancarlo Carrabs e Sergio Milia arrivarono dal Sa Posada, Mauro Canu dal Sant’Orsola, Gennaro Guarino e Giuseppe Pirisi da Alghero e Nicola Satta dalla Demones Ozieri. Praticamente una quasi rappresentativa provinciale del periodo. Quella squadra, allenata da Silvio Angius, seguita con grande attenzione da Piero Cuccuru, dal dottor Guarino e ovviamente dall’Avvocato, partecipò alle finali nazionali del campionato allievi. Fu la prima volta per una giovanile sarda. Eravamo competitivi con tutte le squadre giovanili dei club di serie A. L’anno successivo, il gruppo si rinforzò con Claudio Castagna da Nuoro e con l’inserimento di Luca Pirisi da Alghero. Partecipammo ad altre finali nazionali giocando sempre alla pari con i grossi club.
Dieci anni dopo, quelli del 60, sette giocatori della Cantera, erano ancora lì in prima squadra a festeggiare una nuova serie B. L’ultima partita di un grande gruppo. Ho sempre pensato che quella promozione in serie cadetta sia stata molto importante per la società. L’Avvocato ritrovò entusiasmo e nuovi sponsor che consentirono alla Dinamo di incamminarsi verso i successi di oggi.
Il 22 maggio dell’anno scorso l’ultima convocazione, non per dare il numero di maglia all’arbitro ma per salutare uniti e compatti il nostro Presidente.
Quelli del 60, la mia Dinamo.
Mauro Canu