Di Redazione
Classe ’97, palermitano, alto 205 cm.
È questo l’identikit di Roberto Russo, centrale di Perugia, che forse pochi sanno ha iniziato a muovere i suoi primi passi nello sport non sul taraflex ma sull’erba sintetica.
«A 16 anni il calcio poi mi ha stancato, avevo voglia di cambiare e allora ho deciso di provare con la pallavolo sempre a Partinico, al termine della mia prima stagione ho partecipato al Regional Day, uno stage che coinvolge giovani atleti con l’obiettivo di individuare eventuali talenti da Nazionale. Lì degli osservatori del Club Italia mi hanno notato e mi hanno proposto di trasferirmi a Roma per giocare con loro e così ho fatto».
Il centrale siciliano si racconta a 360 gradi, intervistato da il Giornale di Sicilia.
Nella selezione azzurra resta dal 2014 al 2018 scalando le categorie dalla B2 alla A2 e proprio il 2018 diventa l’anno cruciale della sua carriera. Dopo le prime convocazioni azzurre con under 19, under 20 e under 23, riceve la chiamata della Nazionale maggiore e in estate partecipa ai Giochi del Mediterraneo, dove da titolare vince la medaglia d’oro.
Poche settimane dopo viene ingaggiato da Ravenna e passa così in Superlega e l’anno dopo, nel 2019, entra nel vivo della sua avventura con la maglia azzurra. Il ct dell’Italvolley Gianlorenzo Blengini lo convoca a tutti gli eventi più importanti: «Prima c’è stata la Volleyball Nations League, poi il torneo di qualificazione olimpica a Bari, poi l’Europeo in Francia e ancora la World Cup in Giappone. Sono stato per 4 mesi in giro per il mondo a rappresentare il mio paese. Non mi aspettavo davvero di ricevere tutta questa fiducia, ero solo al mio primo anno in A1, ma ho avuto subito questa occasione e allora mi sono buttato nella mischia dando il meglio di me».
L’emozione più grande? «Sicuramente a Bari, dove abbiamo vinto il torneo e staccato il pass per Tokyo 2020. Ho giocato in due delle tre partite decisive e stare in campo con una posta in palio così grande e sentire il tifo caloroso del pubblico di casa ha reso tutto ancora più bello».
Dopo avere contribuito alla qualificazione ai Giochi Olimpici, adesso il sogno è quello di essere protagonista dell’appuntamento rinviato all’estate prossima. «Sicuramente so che se le convocazioni fossero state in questo periodo io sarei stato in lizza per andare. I centrali nel giro della Nazionale sono tanti e forti, ma mi sarei giocato un posto con loro. Adesso bisogna aspettare, questo sarà un anno in cui farò ancora più esperienza e mi farò trovare pronto».
Nell’attuale stagione di Superlega, definitivamente chiusa a causa dell’emergenza sanitaria, dopo i corteggiamenti di tante società Russo è passato da Ravenna a Perugia, la squadra vice campione d’Italia e vincitrice dell’ultima Supercoppa. Tanti spostamenti per giocare nelle formazioni più forti e un unico rammarico: la consapevolezza dell’enorme divario nord-sud. In Superlega quest’anno sotto al Lazio c’è solo Vibo Valentia, stesso discorso in A1 femminile, dove rimane Caserta come baluardo del Mezzogiorno. «Il problema è che da noi al sud la pallavolo non viene sponsorizzata, giocano tutti a calcio ed è inevitabile che allora cresca solo quella disciplina. In altre regioni ci sono molte più squadre e poi ovviamente hanno anche i mezzi economici per riuscire a promuoverle», spiega Russo che in questi giorni è tornato a casa dalla sua famiglia a Partinico.