Andrea Trinchieri affronta il periodo di fermo nella sua casa di Cremona, e parla di pallacanestro con Gildo Broggi de La Provincia. Ecco alcune delle sue risposte, sempre alla guida di un Partizan Belgrado per cui la stagione non è ancora dichiarata finita.
Sul più bello. Sto provando a non recriminare, sto facendo di tutto per non sentirmi “defraudato”, e ho deciso che non voglio sentirmi tale. Avevamo il “pettorale numero uno” in entrambe le competizioni (ABA Liga ed EuroCup, ndr) ma in questo momento è la salute la cosa principale, parlare di sport è un esercizio inutile, un argomento marginale.
Rimane la qualità del lavoro fatto. È contato l’aver azzeccato il gruppo di giocatori che hanno macinato lavoro dal primo giorno assieme. Non eravamo la squadra più forte, non quella col maggiore talento, ma quella che più di tutte non ha mai mollato e che non voleva mai perdere.
All’inizio c’era stata qualche difficoltà, poi superata lavorando, per le 11 partite in trasferta nelle prime 13; ci stavano preparando un impianto più grande, passando alla Stark Arena. Per gara 1 dei quarti di EuroCup contro Kazan erano già stati venduti più di 20mila biglietti…
Futuro. E’ fondamentale e necessario che ci sia unità di intenti, fra le varie leghe nazionali, o sovranazionali come l’Aba Liga, ed EuroLeague e conseguentemente EuroCup. Sinceramente non so cosa pensare, né cosa augurarmi.