MODENA – Si è fatto un gran parlare del lavoro del Politecnico di Torino e, in virtù della pubblicazione di tabelle semplificatrici si è arrivati al “dato” che ha fatto tanto discutere, ovvero di come la pallavolo sia stato interpretato come lo sport pericoloso per eccellenza in termini di potenzialità di diffusione del contagio…
Una semplificazione di un rapporto di ben 404 pagine suddiviso in 6 sezioni e 5 allegati che non voleva essere “un confronto fra le singole discipline, creando fra esse una graduatoria, ma voleva appunto dare strumenti per andare verso la riapertura…” ha spiegato il Rettore del Politecnico, Guido Saracco alla Gazzetta dello Sport.
Peraltro valutazioni che per i singoli sport non trovano dati omogenei nemmeno nelle indicazioni date dalle singole federazioni e gli enti di promozione sportiva.
Ecco perché non andavano interpretati i dati soggettivi delle federazioni – più o meno sensibili ai rischi per i propri tesserati (l’aver fornito indici “alti” di presunto possibile rischio sarebbero da leggersi come sintomo di responsabilità verso i tesserati stessi) – ma l’elaborazione finale degli stessi del pool di esperti del politecnico.
Un parziale risultato del loro lavoro si evince nella pare finale del dossier dove si può trovare l’elaborazione di alcuni protocolli di lavoro suddivisi per sport individuali e sport di squadra, nello specifico ne esiste uno per il basket ed uno per la pallavolo. Il confronto finale tra pallavolo e pallacanestro, nel derby mediatico scatenatosi in questi giorni, fatto con le valutazioni oggettive del Politecnico racconta un’altra verità.
Resta il dato, la voglia e la speranza di tornare tutti quanti in palestra a breve, a giocare a pallavolo, pallacanestro e a qualsiasi altro sport.
Gli allegati finali e i protocolli di lavoro per sport: basket e pallavolo