Myles Turner sa di essere fortunato e, nonostante il suo forte desiderio di tornare a giocare a basket con gli Indiana Pacers, può aspettare. Turner si trova a casa a Dallas dove ha condiviso l’esperienza del papà David, che ha contratto il COVID-19 subito dopo che la lega sospese le operazioni dopo la partita di casa dei Pacers del 10 marzo.
David Turner è stato davvero fortunato riuscendo ad evitare il destino di tanti altri che non sono stati curati o sottoposti a test immediatamente. In effetti, la sua prima visita in ospedale ha portato a una diagnosi errata di H1N1, una tensione influenzale.
“Lo rimandarono a casa, poi iniziò a sentirsi peggio, lo mandarono in un altro ospedale, lo testarono subito. Dissero che aveva un Coronavirus” ha raccontato Myles a J. Michael dell’Indianapolis Star.
Sia i Pacers che Turner erano in un momento di forte ascesa quando si è fermato il campionato. Quinti in classifica, con un record 39-26, avevano le carte in regola per poter tentare il quarto o il terzo posto, per avere un vantaggio nel primo turno playoff che la squadra non supera dal 2014.
Tutto però è incerto verso una ripresa delle gare. Gli USA hanno dato il permesso alla NBA di programmare un ritorno in palestra l’ 8 maggio con molte restrizioni, ma alla fine sarà decisivo il parere di ogni singolo stato e l’Indiana pare attestato su una tteggiamento molto prudente.