in

Facts and figures – Cinque centimetri dopo i tre metri

La cesta di Stebbins

La cesta di Stebbins

Molte sono le regole, le convenzioni, a volte addirittura le tradizioni che nel mondo dello sport (e non solo) vengono prese così come sono e non ci si domanda un perchè, per pigrizia o magari per praticità.
Accade così che cinque centimetri passano spesso inosservati fra i tre metri con i quali determinano l’altezza dell’anello in un campo di basket.
E’ il regolamento, prendere o lasciare si diranno in molti. Ma dietro alla rigidità delle regole si intravede qualcosa di molto più umano, addirittura un po’ comico.
Andando indietro nel tempo troviamo il nostro Naismith alle prese con l’allestimento del campo. Le regole ci sono, gli atleti desiderosi di sperimentare anche, la palla è in prestito dal calcio, ed i canestri (di nome e di fatto in quanto canestri destinati alla raccolta delle pesche!) gentilmente messi a disposizione dal Dottor Stebbins, economo del YMCA di Spriengfield in quel 1891. Si trattava ora di collocare i canestri, e dopo un po’ di smarrimento iniziale Naismith decise che la soluzione più economica e pratica sarebbe stata sfruttare un cornicione che correva sui lati opposti della palestra. Casualità vuole che quel cornicione fosse alti da terra tre metri e cinque centimetri. Una casualità diventata regola a livello mondiale!
Niente tabellone a completare l’opera, introdotto solo due anni dopo per evitare che ad ogni tiro fallito il pallone finisse nelle mani di un pubblico ogni giorno più numeroso. La compagna fedele dei primi match fu invece una scala, necessaria per recuperare il pallone ad ogni canestro.
Le retine infatti fecero il loro esordio nel 1893 ed erano dotate di un sistema di cordicine necessario per aprirne il fondo e permettere al pallone di scivolare giù.

Fonte: http://feeds.pianetabasket.com/rss/


Tagcloud:

Coni: Ripartire in sicurezza… Ricerca del Politecnico di Torino. “Pallavolo a rischio elevato”

Tennis, genio e sregolatezza: i 50 anni della leggenda Andre Agassi