MILANO – Ospite di Fuori Banda su Radio Latte e Miele con Marco Caronna è Matteo Piano. Il centrale dell’Allianz Powervolley Milano si racconta “dalla testa ai piedi”, spaziando su vari temi: dalla pallavolo al progetto Brodo di Becchi, dal suo libro “Io, il centrale e i pensieri laterali” al futuro di Milano.
“Amo molto la radio – esordisce il centrale astigiano –. Ho la fortuna di fare Brodo di Becchi con Luca Vettori da tanti anni. Da questo punto di vista è stata una quarantena proficua ed abbiamo avuto tempo per dedicarci a questo progetto, realizzando nuovi format e nell’ultimo periodo ci siamo lanciati nello storytelling”.
Racconti di vita, in cui si intrecciano e si affrontano anche le difficoltà della vita. “È vero, e per me queste difficoltà sono gli infortuni, che ho accettato e che mi hanno reso quello che sono. Il mio percorso è ricco di scivoloni ma mi ha sempre dato tanto. Bisogna sempre ripartire: credo sia importante mettersi sempre in gioco, anche per uscire dalle zone di comfort”.
Un comfort casalingo dettato dal lockown, ma che Piano affronta con il sorriso e tenendosi in costante allenamento. “Mi sto allenando in questo momento, perché sono ancora in fase post operatoria. Cosa metto nella mia borsa? Ora il minimo necessario: è incredibile come la mia borsa sia vuota. Metto quel poco che basta per ricominciare. Anche perché quando ricominci credo sia bello riscoprirsi gradualmente. E piano piano spero di poter riempire di nuovo la borsa come quando mi allenavo con la squadra”.
Milano, una squadra che ha saputo fare delle difficoltà un punto di forza e che in questa stagione ha saputo ritagliarsi uno spazio da protagonista. “Sono orgoglioso di questo percorso: è frutto del lavoro di questi 3 anni. È una Milano nuova, una Milano rinata e diversa da quella che probabilmente c’era prima. È stato bello, un progetto ambizioso e cresciuto anno dopo anno. Adesso è un po’ difficile mantenere quello che è stato fatto fino ad ora, sia per il momento che stiamo vivendo sia per come si sta ora evolvendo il mercato del volley. Sarà importante capire la pelle da indossare: il come riproporsi, il come essere e che identità avremo. Sarà un percorso nuovo rispetto a quello che abbiamo terminato: dovremo fare degli obiettivi personali degli obietti comunitari e realizzare così il nostro percorso. Non sarà facile, perché siamo stati belli anche questo anno, ma ci vuole l’impegno del singolo e quello della squadra. Sono fiducioso”.
Una fiducia che scaturisce anche dalle vicissitudini personali, come si evince nel suo libro “Io, il centrale e i pensieri laterali”. “È un libro pensato per chi, giovane o meno giovane, si sia trovato in difficoltà. Ogni tanto bisogna ricordarsi che siamo essere umani, che si può inciampare, ma abbiamo gli strumenti per ripartire e crescere”.