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Ciclismo, il 1980 di Bernard Hinault: “Quando vinsi la Neige-Bastogne-Neige”

A seconda di chi la racconta, la più importante delle Classiche del ciclismo è la Milano-Sanremo (detta anche il Mondiale di primavera), o il Giro delle Fiandre (la corsa più amata del mondo), la Parigi-Roubaix (la Regina delle Classiche), anche il Lombardia (la rivincita del Mondiale o, spesso, una sorta di Mondiale vero). Eppure, forse, la risposta esatta non è tra queste, è un’altra: la Liegi-Bastogne-Liegi. Perché è la più antica, perché è la più completa, perché l’hanno vinta più paesi e più corridori, e perché pur cambiando nel tempo, ha mantenuto intatte le caratteristiche del 1892, in quanto a durezza, lunghezza, tristezza dei luoghi, tutte componenti che fanno di norma grandissima una corsa.
 
Neige-Bastogne-Neige
Oggi da Liegi a Bastogne e di nuovo a Liegi non si andrà. Come le altre classiche, anche la Doyenne non si correrà a causa del coronavirus, e non si sa quando sarà possibile farlo: ottobre, o direttamente l’anno prossimo. I francesi, che la organizzano anche per affinità linguistica con quella parte del Belgio, non la vincono da quarant’anni. L’hanno vinta solo cinque volte: Trousselier nel 1908, Danguillaume nel 1949, Anquetil nel 1966, e due volte Bernard Hinault, nel 1977 e nel 1980. Di quest’ultima volta racconteremo, anzi di una volta che è rimasta forse unica nella storia. Racconteremo la Neige-Bastogne-Neige. Dalla neve e ritorno.
 
La primavera più fredda di sempre
Non si ripeterà più forse quel che si vide quel 20 aprile 1980. Oggi il ciclismo ha approvato un protocollo per le condizioni meteo estreme. Quel giorno si era molto sotto gli zero gradi e quella primavera aveva già regalato altre giornate d’inverno. Una tappa della Parigi-Nizza, con arrivo a Saint-Étienne, si era svolta in condizioni drammatiche. Scrisse Bernard Hinault nella sua autobiografia: “Vedevamo alberi piegati sotto il peso della neve, avanzavamo in qualcosa che sembrava la notte”. Il Tasso beccò 45 minuti dal vincitore di giornata, Pierre Bazzo. Da quella giornata Hinault uscì con una bronchite e uno stiramento al polpaccio. Ma poi, dalla miniera di ferro di cui era fatto, estrasse un quarto posto alla Roubaix vinta da Moser, un quinto all’Amstel (primo Raas), un terzo alla Freccia Vallone, vinta da Beppe Saronni. Il giorno prima della Liegi fioccava.
Ciclismo, il 1980 di Bernard Hinault: "Quando vinsi la Neige-Bastogne-Neige"


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