ROMA – Dopo aver chiuso la stagione con notevole e forse lodevole anticipo rispetto ad altri sport che provano a combattere contro il Covid 19 e a immaginare una ripartenza, il basket italiano è già al lavoro sulla prossima annata. La questione centrale in un momento di grandi discussioni tra i club è il format che avrà il prossimo campionato di Serie A. Il presidente di Lega Umberto Gandini ha posto, come architrave della trattativa, la necessità di abolire la disparità nel numero delle società partecipanti: “Sarà a squadre pari”, non più 17 quindi, come nell’ultimo campionato, condizionato in partenza dalla mancata iscrizione di Avellino. Pari, ma quante, nel 2020-2021? Quattordici come a fine anni Novanta, sedici come quasi sempre in Italia, diciotto o addirittura venti, record di tutti i tempi per la Serie A?
Se le soluzioni più tradizionali sono legate alla possibilità di autoretrocessioni di club dalle finanze instabili (in A sarebbero almeno 5-6 quelli in condizioni traballanti, e la crisi innescata dal coronavirus non ha certamente giovato loro), la più larga, più bizzarra ma anche più suggestiva, raccoglierebbe al contrario tre club ripescati dalla A-2. In quel caso, in prima fila ci sarebbero Torino, Ravenna e Verona. L’ipotesi di una mega-Serie A, divisa in due gironi organizzati come la vecchia Serie C calcistica, con divisioni territoriali per via longitudinale (in pratica, ci sarebbero un girone ovest e un girone est, e successivi play-off incrociati) è legata tuttavia alla partenza del campionato a gennaio 2021, nel caso in cui il governo non dovesse concedere le porte aperte nei mesi autunnali 2020. Una possibilità accarezzata anche dal calcio. Al momento, tuttavia, la proposta non è stata neppure presa in considerazione dall’assemblea dei club, riuniti ieri in conference-call. Unica certezza emersa è la data del 31 luglio, l’ultima utile per l’iscrizione al campionato. Il rinvio dei termini (le regole del 2019 prevedevano l’invio della documentazione entro il 30 maggio) va incontro anche alle difficoltà delle società nel reperire i fondi necessari per restare nella massima serie.
L’assemblea ha anche stabilito le graduatorie di partecipazione alle coppe europee del prossimo anno. L’ordine di scelta sarà in funzione del piazzamento in classifica alla fine del girone di andata della A 2019-2020: la prima classificata Virtus Bologna sceglierà certamente l’Eurocup, la seconda Sassari la Champions League, la terza Brescia l’Eurocup. Milano partecipa di diritto all’Eurolega. In ordine di classifica la facoltà di scelta di iscriversi in funzione degli spazi rimasti toccherà a Cremona (quinta), Fortitudo Bologna (sesta), Brindisi (settima) e Venezia (ottava). Entro due settimane le società interessate alle Coppe dovranno comunicare la loro scelta alla Lega.