“Gioco fino a 50 anni”, parola di Novak Djokovic. Il numero uno al mondo di tennis, in una diretta social, ha scherzato in italiano con il collega Fabio Fognini: “Il 50 è un bel numero”, ha aggiunto, prima che alla conversazione si aggiungesse anche un altro amico del tennista Serbo, Rosario Fiorello, che ha lo invitato al festival di Sanremo del prossimo anno.
Ma il cuore della discussione è stato olto meno leggero. Soprattutto quando Djokovic ha parlato dell’inizio del lockdown e di come lo ha vissuto: “I primi 7 giorni ho provato tanta ansia, non riuscivo neanche capire perché. Siamo abituati a viaggiare sempre e mi ci è voluto tempo per accettare mentalmente e fisicamente questo momento. Ho avuto l’opportunità di parlare tanto con mia moglie sui vari aspetti della vita in casa con i bambini. Mi manca giocare a tennis e competere, sento che questa non è la mia vita ma sono grato di poter stare a casa, anche se questa situazione è tremenda per tutto il mondo”.
Ovviamente lo stop all’attività agonistica non ha significato interrompere del tutto l’attività sportiva, come ha raccontato a Fognini: “Pratico degli esercizi di yoga, che mi danno serenità e brillantezza, mi aiutano a produrre energia dinamica. Per me la meditazione è essenziale per vivere i vari momenti, è come rigenerarsi”. Fognini sembra aver vissuto difficoltà quasi sovrapponibili, frequenti evidentemente non solo negli sportivi: “I primi 10 giorni è stata davvero dura, non siamo abituati a questo tipo di vita, siamo sempre fuori. Abbiamo più tempo libero, quindi è molto più semplice adesso vivere una vita ‘da famiglia’. Aiuto in casa, faccio lo chef: cucino molto bene la pasta al tonno. Speriamo che dalla prima settimana di maggio si possa uscire”.