ROMA – “Come saranno i Gp nell’era del coronavirus? Il paddock sarà sicuramente molto meno affollato, non ci saranno gli ospiti e tutte le persone che non hanno uno stretto legame con la funzionalità del paddock, quindi immaginiamo una riduzione del 30-40% delle persone che ci sono state fino allo scorso anno”. Così il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, commenta la partenza del mondiale di Formula 1 con i protocolli di sicurezza per il coronavirus. “Se ci fosse una positività ai box? Io – aggiunge a ‘La Politica nel Pallone su Gr Parlamento’ – non ci voglio neanche pensare, sarebbe un disastro immane perché si ripeterebbe quanto avvenuto in Australia ai primi di marzo e sarebbe forse la fine del Mondiale di F1 quest’anno. Per stilare un protocollo in F1 – spiega il presidente dell’Aci – almeno in Italia oltre ad avere un gruppo di lavoro medico ci siamo rivolti ad un importante virologo che ci assisterà in questa fase e ci darà tutte le indicazioni per affrontare il Gp d’Italia ma anche i grandi eventi che si svolgeranno in Italia con la massima sicurezza possibile”.
Il Gp d’Italia
“Il 6 settembre il Gp Italia con il pubblico? È difficile adesso fare previsioni, vorremmo aspettare ancora qualche settimana prima di decidere, dobbiamo capire o intuire quale sarà la situazione in quel week-end di settembre. Naturalmente ci prepariamo a tutte le possibilità ovviamente rinegoziando il rapporto con Liberty Media. L’anno scorso abbiamo avuto un po’ meno di 200mila persone nel week-end e un po’ meno di 100mila la domenica, numeri eccezionali. In Europa superati solo da Silverstone. Siamo cresciuti molto in questi ultimi anni e quest’anno siamo con un +20-25% di vendite rispetto all’anno scorso, noi ancora speriamo in un miracolo. Stima delle perdite? Senza pubblico – conclude – sarebbero importanti ma io voglio evitare di concretizzare queste ipotesi perché spero dal fondo del mio cuore che non sia così”.