PIACENZA – Su Sportpiacenza.it il presidente della Gas Sales Elisabetta Curti fa il punto della situazione.
Il giudizio sulla stagione – “La sconfitta che ho accusato maggiormente è stata quella in casa di Monza. Eravamo in un buon periodo, stavamo bene a livello fisico e ci siamo anche trovati in vantaggio prima di gettare al vento la gara. Poi se vogliamo parlare solamente di sport c’è rammarico per non aver potuto disputare le ultime cinque partite, sulla carta quasi tutte alla nostra portata come aveva dimostrato il girone di andata. Io ai play off ci credevo veramente”.
Il bilancio – “Innanzitutto è un bilancio parziale, perché la stagione non si è conclusa e dunque è difficile dare giudizi. Sicuramente abbiamo pagato nei primi mesi lo scotto dettato dall’inesperienza, per noi è stato un inizio duro. Poi da Natale qualcosa è cambiato e siamo diventati più squadra. Ma è stato un torneo pieno di interruzioni anche prima del coronavirus, noi a febbraio praticamente non abbiamo giocato”.
La ripartenza… Porte chiuse? “Dobbiamo capire cosa diranno i medici e ovviamente rispetteremo le regole. Ma per quanto mi riguarda non ha molto senso giocare senza spettatori. Io sono dell’idea che lo sport, e nello specifico il volley, abbia anche una funzione sociale. Il raduno estivo al PalaBanca era diventato un appuntamento fisso per ritrovarci tutti insieme, una data che i tifosi attendevano per riabbracciarci dopo la pausa estiva; cancellare quell’aspetto vuol dire togliere parecchio. E poi non dimentichiamo anche tutto l’indotto che viene creato”
Lo stop del campionato – “Come si può pensare di tornare in campo a Piacenza con centinaia e centinaia di morti e ancora tantissime persone ricoverate? Il nostro territorio è nel pieno dell’emergenza, a breve non era credibile una ripresa. Però mi è sembrato che altre realtà non capissero cosa stesse realmente succedendo; noi siamo al centro dello tsunami, non potevamo decidere diversamente”.
Riduzioni degli stipendi – “Con tutte le società abbiamo deciso di procedere congiuntamente e c’è in programma a breve un nuovo incontro per discutere con le parti in causa. Poi ovviamente se non si troverà un accordo generalizzato valuteremo il da farsi”.
La forma del bilancio – “Indicativamente il 35 per cento, mentre il restante 65 arriva dal gruppo Gas Sales e dagli incassi. Ripeto: ci rendiamo conto delle difficoltà che stanno vivendo molte realtà, ma in tanti continuano a mostrarci una grande vicinanza”.