Julio Trovato
Manager di lungo corso con esperienze in vari settori, chiacchierata pomeridiana con Julio Trovato GM della OraSì Ravenna prima in classifica del Girone Est di A2.
Nato a Torino il 9 settembre 1968, Trovato ha conseguito la Laurea in Scienze Motorie presso l’Università di Torino nel 2003, e già nel 1996 aveva ottenuto la qualifica di Allenatore Nazionale FIP. Dal 2013 è stato Consigliere Nazionale della Lega Nazionale Pallacanestro e dal 2008 è membro della Commissione Nazionale Attività Giovanile della FIP.
Amministratore Delegato della PMS Torino dal 2003, con la società piemontese ha ottenuto ben quattro promozioni: in C Nazionale nella stagione 2004/2005, in Serie B nel 2007/2008, in DNA nel 2009/2010, in Legadue nel 2012/2013.
Dal 2008 è membro della Commissione Nazionale Attività Giovanile FIP, è stato per anni Consigliere LNP ed attualmente è Consigliere FIP Piemonte.
Dalla stagione 2014/2015 è stato Amministratore Delegato della Pallacanestro Trapani in Serie A2, raggiungendo i playoff nella stagione 2015-2016.
E’ stato consulente marketing per Molten e consulente per Champion agli Europei di Spagna 2015.
Dal 2016 al 2018 ha ricoperto la carica di General Manager della Virtus Bologna e dal 7 Giugno 2018 è il GM della OraSì Ravenna
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La situazione è nebulosa, dallo stop ai campionati in poi un susseguirsi di voci, ma ancora nessuna decisione presa, qual è la sua visione d’insieme?
La situazione che stiamo vivendo non ha precedenti, bisogna provare a ragionare in maniera lontana dai canoni a cui siamo abituati, l’errore sarebbe di ragionare pensando a classicità di stagione sportiva, contrattualizzazione di sponsor e contratti dei giocatori. Non abbiamo giocato una stagione normale, ne andremo a giocare un’altra altrettanto anormale, non sappiamo se giocheremo a porte chiuse e/o in un tempo ristretto accorpando in settimana più partite, di conseguenza, ad oggi è difficile fare previsioni realistiche.
Ogni anno tutte le realtà devono fare i conti con il budget, Lei ha parlato di un ridimensionamento del 40%, quali saranno gli asset che verranno maggiormente colpiti e a quali iniziative pensa per sopperire anche solo parzialmente ai mancati introiti?
Per quanto ci riguarda quest’anno avremo un gestione che sarà di circa il 40% inferiore al previsto: in genere in fase di “costruzione” del budget si considera di avere costi per circa il 10% in meno…quest’anno rischiamo di ritrovarci con numeri diversi e staremo a vedere dove e se ci sarà un risparmio (contratti dei giocatori, alloggi, riduzione costi impianto e le palestre del settore giovanile…) Oggi posso quantificare i costi, ma non certo le entrate. Altre società potrebbero non aver un rapporto continuativo con gli sponsor e, ad esempio, potrebbero non incassare un delle trance previste dalle modalità di pagamento.
Ravenna si è detta pronta e, secondo voi, meriterebbe il salto in A1: se venisse confermato, quale formula pensa sarà possibile per la composizione delle due leghe?
L’unica formula che avrebbe senso è un allargamento delle partecipanti, penso ad una conference per l’A1 che permettesse un calendario diverso per chi deve competere nelle coppe europee. Non è corretto chiudere una stagione senza vincitori e vinti, chi ha acquisito sul campo il diritto di promozione è giusto venga considerato vincente-Faccio mio il parallelo che fa fatto Stefano Sardara con la Formula 1. Naturalmente mettere tutti d’accordo sarà impossibile, ma rimango dell’idea che abbiamo acquisito il diritto alla promozione per tutto quello fatto durante la stagione. Non mi sento di dire che avremmo vinto anche i playoff, ma oggi posso affermare che siamo primi!
La OraSì Ravenna ha di fatto “ammazzato” il girone Est, ad inizio anno non partivate favoriti, ma da subito avete fatto il vuoto alle vostre spalle. Dopo tre noni posti negli ultimi quattro anni, in che cosa siete intervenuti maggiormente?
Per quanto mi riguarda posso parlare delle ultime due stagioni che mi ha visto parte del progetto, mi era stato chiesto di riavvicinare il pubblico, riaccendere l’entusiasmo della piazza, abbiamo iniziato un percorso di riqualificazione e riorganizzazione della società sia strutturale che tecnico. È stato fatto per gradi, implementando l’organigramma con nuove competenze (il marketing ad esempio…) valorizzando il territorio e le strutture di allenamento costruendo una nuova sala pesi che ci ha molto aiutato anche nella prevenzione infortuni.
I due americani Charles Thomas e Giddy Potts hanno fatto la differenza, rimarranno entrambi a Ravenna?
È ancora molto presto, Thomas è un giocatore che conoscevo dai tempi di Cantù quando io ero a Bologna; nonostante fosse marcato da Slaughter (lungo di livello europeo) mi impressionò per l’ottima prestazione. L’anno scorso dopo l’esperienza di Legnano, abbiamo contattato la sua agenzia trovando l’accordo in pochissimo tempo. Potts era invece una scommessa, uscito dal college e dopo l’esperienza in Corea Del Sud, non sapevamo quali potessero essere i tempi di ambientamento, tuttavia, nonostante il primo periodo faticoso, è esploso in maniera incredibile facendo prevedere grandi margini di miglioramento. Se vorrà rimanere, saremo molto contenti.
Ai nostri tifosi voglio dire che stiamo pensando ad alcune iniziative legate al merchandising della squadra, ma non voglio rovinar loro la sorpresa…