Il dirigente della Passalacqua Ragusa, Giovanni Criscione, dopo otto anni, trascorsi tra i ruoli di team manager prima e poi di direttore sportivo, lascia la società biancoverde, avendo accettato un’offerta di lavoro all’estero. Un autentico punto di riferimento per ogni tipo di problematica, Criscione, che in questi anni è cresciuto sempre di più fino a diventare imprescindibile per qualsiasi esigenza o problema all’interno o all’esterno del club, fino a diventare “uomo mercato”, gestendo in prima persona le campagne acquisti degli ultimi anni e ritrovandosi a ricoprire anche il ruolo di vicepresidente di Lega, poi lasciato nei mesi scorsi. Una figura importante, dunque, che mancherà anche e soprattutto in un grande momento di incertezza com’è quello attuale, dove è quanto mai difficile potere programmare il prossimo futuro a causa dell’emergenza in corso.
“Ho ricevuto una importante offerta di lavoro da una multinazionale all’estero, una nuova opportunità di carriera e di vita che momentaneamente va al di là dell’ambiente sportivo, ma che sono certo contribuirà alla mia ulteriore crescita umana e professionale. Ho accettato con molto entusiasmo e sono davvero felice per l’occasione concessami ma dall’altra parte è pur sempre difficile immaginare il momento in cui avverrà la separazione da un pezzo di vita. Da ragusano a maggior ragione, la Passalacqua Basket rappresenterà per me anni indelebili: da quei gradoni del PalaPadua in cui nel 2010 incontrai per la prima volta il presidente Gianstefano ad oggi, passando per una breve parentesi in Inghilterra e gli esordi in A1, quello che abbiamo vissuto, tutto quello che abbiamo sognato, i momenti di delusione e di rabbia e quelli di estasi e profonda felicità, le notti insonni e le infinite ore al telefono, il PalaMinardi gremito e le centinaia di trasferte. Tutto ciò è davvero intraducibile in poche righe, ma lo abbiamo portato avanti ogni giorno con gli stessi obiettivi: marchiare la storia della nostra città, sentire la nostra comunità ardere di passione, coinvolgere i giovani in un ambiente educativo intriso di valori positivi e dar loro una possibilità, e condividere i nostri sogni con la prima squadra, quelli di vincere.
Otto anni sono volati via ma l’ambiente sportivo è talmente complesso che le esperienze ti travolgono: sono arrivato da giovane neolaureato, siamo tutti cresciuti all’interno del club, è stata riposta tantissima fiducia in me ed oggi intraprendo un nuovo cammino con la consapevolezza di essere probabilmente un’altra persona, un professionista, un uomo, grazie anche a questa società. Un professionista e un uomo che non lascia solo tanti colleghi, ma decine di amici che negli ultimi giorni hanno espresso tutto il loro sincero apprezzamento nei miei confronti, e che sono felici per me. La prima è stata la famiglia Passalacqua, la quale mi ha subito abbracciato e non mi ha fatto pesare la scelta comunicata neanche per un secondo (e con la quale sto ancora collaborando per la chiusura di questo infelice 2020 sportivo). Ed è la cosa che mi rende più felice, lasciare tanti amici che continuerò a sentire, perché non chiuderemo nessuna porta ma resteremo connessi anche da lontano, ed ogni qual volta ne avrò la possibilità cercherò di seguire le partite anche dall’estero, come un vero tifoso biancoverde. Se i percorsi lavorativi si dividono, l’amicizia comunque resta. Sentitamente, vi ringrazio tutti e vi auguro il meglio, a presto”.
Il presidente Davide Passalacqua, da parte sua, ha voluto scrivere alcuni pensieri, indirizzati all’ormai ex dirigente: “E’ stata una notizia inaspettata, prima che iniziasse il trambusto che ci ha cambiato la vita e il modo di vedere la vita per causa del coronavirus, ma a mente fredda e ragionandoci capisco quanto possa essere stata sofferta questa scelta per te. Perché ti sei speso per la squadra più di una semplice persona che lo fa per portare a casa uno stipendio ma ci sono state altre motivazioni dentro te che sono andate al di là del semplice denaro. E prima che il nostro Direttore Sportivo sei stato un grande tifoso. E un grande tifoso rimane un tifoso per sempre, mostrando un amore incondizionato per i propri colori e per il basket, sport favoloso e magico capace di stregarti e di prenderti tanto ed anche di donarti tanto. Gianni siamo cresciuti insieme, in questi anni di sfide e lavoro, ma nulla dura per sempre. Adesso per te si apre una nuova pagina lavorativa e di vita e spero e ti auguro tutto il meglio possibile; hai fatto una scelta difficile e coraggiosa, ma necessaria per il tuo cammino personale e sono sicuro che il destino ti ripagherà con tanti successi personali e lavorativi. Grazie amico e un grandissimo abbraccio. Uniti per sempre nella nostra fede biancoverde”.