Dopo che la Reyer Venezia ha liberato i suoi giocatori, sono cominciati i viaggi del ritorno a casa per gli stranieri. Quello di Michael Bramos e famiglia è stato particolarmente difficoltoso. Ci sono voluti due giorni di viaggio in aereo e in perfetta solitudine, così descritti dalla signora Megan sui social media: “Con le mascherine addosso tutto il tempo, disinfettante per le mani in gran quantità, salviette, aeroporti vuoti e i nervi tesi.”
Ma poiché l’intenzione della famiglia Bramos era quella di arrivare a Louisville, nel Kentucky, all’arrivo nell’aeroporto di New York è dovuto seguire un trasferimento di dodici ore in macchina. “Non pensavamo che la stagione sarebbe finita così” è stato l’ultimo commento di Megan “ma siamo grati del fatto che non sia un addio, ma un semplice “see you later”, ci vediamo più tardi.”
Della formazione maschile della Reyer sono rimasti a Venezia Mitchell Watt con la moglie: essendo New York, epicentro americano della pandemia, la loro meta hanno preferito rimane in laguna, ritenuto posto più sicuro. E la stessa scelta l’ha fatta Julyan Stone. Tra le ragazze ci sono invece Yolene Anderson, che dovrebbe rientrare negli Usa e le due baltiche Anete Steiberga, che dovrebbe rientrare in Lettonia, e Gintare Petronyte, in Lituania. Per tutte problemi di viaggio da risolvere.
