ROMA – Addio a Franco Lauro. Era un giornalista sportivo che non ha mai avuto bisogno di alzare i toni, nemmeno quando intorno a lui gli argomenti s’incendiavano. Un lutto pesante dell’opinione non gridata. Lauro, romano, appassionato soprattutto di calcio e di basket, volto popolare di Rai Sport, sembra abbia avuto un infarto, a casa, solo. Aveva 58 anni. A trovare il suo corpo senza vita sono stati i carabinieri della stazione San Lorenzo in Lucina che oggi alle 15.30 si sono recati nel suo appartamento al centro di Roma, dopo la segnalazione di una donna che non aveva notizie del giornalista da due giorni.
Conduttore ma anche telecronista, era entrato in azienda nel 1984. Come tanti a quell’epoca s’era fatto le ossa nei giornali locali e in alcune radio e televisioni private romane: iniziò a Radio Incontro, poi condusse “Roma e Lazio dal 1° minuto” su TeleRegione. Altri tempi. Nel corso della sua attività in Rai ha commentato otto olimpiadi estive (più Torino invernale del 2006), sei edizioni dei Mondiali di calcio, altrettante di Europei. E poi il basket. Fu lui il telecronista dello storico europeo femminile a Brno, quando le azzurre conquistarono la finale per arrendersi soltanto all’Ucraina.
Sempre lui in prima linea per l’europeo maschile, con l’Italia di Tanjevic prima in Francia. Storica la sua resistenza da Atlanta, ai Giochi del ’96: per l’attentato rimase in studio a fungere da collegamento tra le varie finestre d’informazione per 32 ore. Poi via via gli altri impegni, sempre a gestire opinioni, filmati, interviste. Condusse anche la “Domenica Sportiva”, nell’anno del cinquantenario accanto a Giampiero Galeazzi: era il 2003. Parlando qualche giorno fa a Radio Kiss Kiss di Napoli, aveva detto del calcio nostrano: “Il calcio è il romanzo popolare più amato dagli italiano. Ci sono tanti legami che ci accompagnano negli anni. Tutelare la base del calcio è importante, significa tutelare tutto. Non si può pensare solo al vertice e alla Serie A. Se noi facciamo morire il calcio dilettantistico, la Serie C, il calcio femminile, provochiamo un danno a tutto il movimento e a perdere saranno anche i vertici, i grandi del calcio”. Colto, sensibile, Lauro lascia un vuoto tra i colleghi più stretti, con cui ha condiviso avventure e inquadrature: “Non posso crederci, abbiamo condiviso così tanto…”, è il commento accorato di Paola Ferrari su Twitter.