Una quarantena particolare per Sabrina Cinili che a Roma aiuta l’attività di famiglia e racconta i suoi programmi nell’intervista per il Giornale di Vicenza di domenica (pag. 49). Ecco un estratto:
È stata una relazione a distanza durata quasi dieci anni quella tra il Famila Schio e Sabrina Cinili, conclusa con il lieto fine che ha portato l’ala romana all’ombra del Pasubio questa stagione.
Con oltre 100 presenze con la maglia azzurra, Cinili è una delle giocatrici italiane più talentuose in circolazione ma, nonostante ciò, in carriera ha finora vinto ben poco.”Sono venuta a Schio per conquistare finalmente lo Scudetto”, racconta con ironia su Facebook l’ala Orange, “e addirittura non abbiamo concluso la stagione e non si è assegnato il titolo: la prendo con filosofia e con il sorriso”.
Ora che il campionato è stato definitivamente annullato Cinili è tornata da poco a Roma per dare un aiuto ai genitori, che hanno un negozio florovivaistico. “Guido il furgone e consegno i fiori a domicilio: mi piace perché regalo gioia alle persone, un po’ come in una partita di basket”.
È una ragazza solare e dal cuore grande che gioca da più di dieci anni con il numero sei sulle spalle in memoria di una compagna di squadra scomparsa in un incidente all’età di 14 anni. Ha debuttato in Serie A2 con il San Raffaele, la squadra della sua città, che sognava di portare nel massimo campionato. Poi a 20 anni ha iniziato la lunga esperienza con Umbertide, sotto la guida di coach Serventi che l’haspinta a diventare una giocatrice professionista. Trampolino di lancio per la Turchia, a Kayseri con il primo assaggio di Eurolega, e la Spagna aggiungendo tra le sue tappe anche Ragusa e Napoli. “Mi avevano sempre raccontato di Schio come una realtà professionale”, ammette Cinili “non immaginavo così tanto: la cura dei dettagli è incredibile e il presidente Cestaro ci tratta come parte della famiglia. Vestire la maglia Orange significa essere una delle migliori giocatrici d’Italia, è stato un turbinio di emozioni indossarla per la prima volta a settembre”.
Oltre alla palla a spicchi,Sabrina divide il suotempo tra altri due grandi amori: la montagna e il suo cane Layla, che i tifosi hanno già visto svariate volte alle partite al PalaRomare. “È un cane fantastico, non avrei mai potuto desiderare di meglio. Durante il periodo d’isolamento a Schio, abitando tutte noi giocatrici nello stesso palazzo, Layla ha trascorso il tempo un po’ con tutte le ragazze per farci compagnia in questo momento difficile”.
Un po’ per il suo carattere estroverso,un po’ per la naturale simpatia che trasmette con il suo accento romano,sono tanti gli aneddoti che le compagne di squadra possono raccontare su Cinili, il più interessante dei quali riguarda la sua abitudine a viaggiare sempre con un piccolo bagaglio a mano anche nelle trasferte europee più impegnative. “Quest’estate io e Jillian (Harmon) avevamo in programma un tour del Sud America: quattro settimane zaino in spalla. Mi stavo semplicemente preparando a questa esperienza anche se spesso in trasferta mi sono dimenticata le ciabatte e ho dovuto chiederle in prestito”, conclude sorridendo alla sua maniera.