Intervista dall’altra parte del parquet, sulle curve dove sono i tifosi della Vuelle per Il Resto del Carlino edizione Pesaro. La parola, stavolta, a Marco Piccoli, da una vita il capo degli ultras, e cioè “la falange macedone che contesta tutto e tutti, dai giornalisti fino ad arrivare alla dirigenza della società.”
Squadra troppo giovane. Quando abbiamo fatto la festa dell’Inferno Biancorosso, Perego chiamò Cook perché andasse a parlare con i giocatori spiegando loro la storia del basket a Pesaro, Quando è uscito Cook mi ha detto: ‘Ma questi sono tutti ragazzini, le squadre che alleno io negli Stati Uniti sono composta da tutta gente più grande. Qui minimo minimo ci vuole un pivot che abbia l’età mia. Che dio ve la mandi buona”. Questo mi disse Cook.
Squadra sbilanciata e sfortunata. Perché non si era mai visto nella storia del basket una formazione con sei guardie e due ali e senza un pivot. Poi, bisogna dirlo, abbiamo anche giocato con la Croce Rossa dietro. Un giorno mancava uno, poi un altro, quell’altro scendeva in campo e non ce la faceva. Non è stato facile.
Futuro. La vedo dura. So che Costa e Amadori si stanno dando molto da fare. Fanno trasparire ottimismo ma non so per esempio se Marinelli con questi due mesi di chiusura rimarrà ancora nel consorzio così come non si sa se la famiglia Ranocchi darà il suo contributo. Tutte cose da vedere.
Campionato e Sacco. La riflessione è questa: se non riescono a mettere in piedi, con le risorse che riusciranno a trovare, una squadra decente, tanto vale scendere e fare un campionato di A2. Io sarei contento se alla guida della squadra, sia in A1 che in A2, rimanesse Giancarlo Sacco anche perché, anche nel corso di questa annata nera, ha fatto vedere di saperci fare anche con i giovani.