MILANO – Si è riunito oggi il Consiglio di Amministrazione della Lega Pallavolo Serie A Femminile. Il Presidente, Mauro Fabris, ha confermato le proprie dimissioni. Almeno fino alla prossima assemblea elettiva.
Il CDA, da statuto, rimane ora in carica sino alla prossima assemblea, da convocarsi entro 60 giorni. Il CdA ha fissato tale Assemblea a dopo il 20 aprile. In quella sede si decideranno le altre azioni a tutela della Serie A e il rinnovo della Presidenza e del CdA stesso.
Il CDA ha poi deciso di fissare per il 13 di luglio la nuova data di iscrizione ai campionati, quindici giorni dopo rispetto allo scorso anno, due settimane in più per consentire ai club di formalizzare modulistica e adempimenti finanziari con maggior respiro.
Il comunicato di Lega racconta poi solo parzialmente l’esito dell’incontro con i Procuratori. La nota di Fabris ribadisce le decisioni assunte dall’Assemblea delle Società di Serie A riguardanti le nuove norme di ammissione al Campionato, che prevedono di dover certificare la percentuale del 60% dei pagamenti per la Serie A2 e del 70% per la A1, la conferma dell’obbligo del pagamento del 50% dei contratti a fine Aprile e del totale di quanto deciso (10% dell’A2 e 20% per A1) già al momento della iscrizione, prevista entro il 13 Luglio prossimo.
Qui l’escamotage mascherato. La Legadonne di Fabris fa sapere – tramite la sua nota stampa – in maniera celebrativa che “si tratta di percentuali di pagamento dei contratti esistenti al momento dell’iscrizione, assolutamente identiche a quelle dello scorso anno” omettendo però che nelle norme di ammissione al campionato della passata stagione le società dovevano provvedere entro e non oltre al 20 settembre 2019 al pagamento de 100% dell’importo dovuto per la stagione 2018/19. Il mancato pagamento del 100% di cui sopra costituiva motivo di ritiro dai campionati di A1 e A2 delle squadre debitrici.
Stando alle indicazioni ricevute dalla controparte dei club questa parte, non comunicata dalla Legadonne, non garantirà in alcun modo per mezzo dei canali di tutela sportivi i tesserati che in caso dei mancati pagamenti degli emolumenti restanti di questa annata (il 30% per l’A1 e 40% per l’A2) potranno rivolgersi solo alla giustizia ordinaria per rivendicarli, fatto salvo ai club debitori di poter così disputare il campionato senza subire sanzioni.
Dimenticanza o escamotage? Se fosse un escamotage per permettere tagli “forzati” ai club meno virtuosi e maggiormente in difficoltà questo non sarebbe in linea con la filosofia del Presidente Mauro Fabris, l’uomo che da anni si vanta di aver sconfitto il doping amministrativo… lo #sceriffodeldopingamministrativo. Nel suo prossimo campionato di A1/A2 potrebbero partecipare – in piena legittimità – club con il solo 70%/60% di questa stagione saldato.
Caro Fabris,
un conto è trattare su una riduzione dei compensi di questa disgraziata annata, l’altra è permetterli ai club meno virtuosi con questi sistemi.
La prego mi dica che i procuratori hanno capito male e che a settembre, almeno sulla carta, i club dovranno aver certificato il saldo del 100% della stagione precedente.