Le belle giornate di questo periodo, con un clima favorevole che invita a passare un po’ di ore all’aperto, sono bastate per convincere alcuni ragazzi a ritrovarsi per dar vita ad una serie di partite amichevoli di beach volley, nonostante la quarantena e le severe leggi che puniscono i vari trasgressori.
I fatti risalgono a martedì 7 aprile quando a Catania, in viale Kennedy (non è stato specificato il luogo preciso in cui è avvenuto il fatto), sono stati notati in pieno giorno un assembramento di vari soggetti, poi rivelatosi essere un gruppo di giocatori di beach volley intenti a praticare il loro amato sport.
Alla vista della Polizia di Stato, chiamata sul luogo per verificare i fatti, gli atleti hanno deciso di rischiare ulteriormente dandosi alla fuga e riuscendo nel loro intento.
Molto peggio è andata al proprietario dei campi da Beach Volley, che era presente sul posto al momento della fuga (e anche precedentemente, durante le partite giocate dai ragazzi prima di fuggire): sembra infatti che abbia negato di conoscere i fuggitivi ed abbia falsamente autocertificato alle forze dell’ordine di non sapere chi fossero.
Di conseguenza a questa sua dichiarazione è stato indagato per falsa attestazione a Pubblico Ufficiale, che prevede la pena della reclusione da uno fino a sei anni.
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Beccati mentre giocano a Beach Volley si danno alla fuga
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