Anche Cesare Pancotto viene raggiunto per una riflessione finale sul campionato prematuramente finito, ed ecco le sue parole alla Provincia di Como raccolte da Luca Pinotti.
“La decisione della Fip è stata presa con il “timing” giusto, la salute è al primo posto e non si poteva permettere, con una ripresa, la continuità serena del campionato. Del resto, cos’è lo sport se non una parte della vita? Ci sono situazioni che hanno scavalcato il valore stesso del campionato.
Mi dispiace per la società, per le persone che hanno rimesso in piedi la tradizione di Cantù. Mi dispiace per chi è coinvolto emotivamente, come i tifosi, per l’attaccamento che hanno. E ovvia mente dispiace per i miei collaboratori e i giocatori, che hanno speso energie. Lo scudetto? Diamolo ai medici e agli infermieri, a chi è in prima linea per fronteggiare questa emergenza.”
E al Corriere di Como ha aggiunto: “L’auspicio è che si torni a parlare di sport giocato perché vorrà dire che sarà stata superata la fase di emergenza e che tutto sarà ripartito. Sarei onorato di poter restare ancora sulla panchina della Pallacanestro Cantù.”