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Il giocatore del mese: intervista a Nicola Tiozzo

Nicola Tiozzo il 23 febbraio ha messo a terra il pallone decisivo all’Unipol Arena, consegnando a Bergamo la Coppa Italia che lui stesso aveva conquistato contro la squadra orobica due anni prima. E’ stato nominato giocatore del mese per apprezzamento da pubblico e stampa, nonchè dagli addetti ai lavori.

Ecco cosa ha pensato il neo campione d’Italia nel momento decisivo quando con freddezza ha chiuso il match contro la Sarca Italia Chef Centrale Brescia all’Unipol Arena.

 Cosa hai pensato poco prima di attaccare le ultime due palle che ti hanno alzato?

Poco prima di fare quei due attacchi ho pensato a chi avevo a muro e che colpo fare, e avendo Gavotto in 2 la parallela non era il colpo giusto, e ovviamente era difficile pensare troppo in quel momento, sentivo però che dovevo chiuderla per forza altrimenti si sarebbe complicata troppo

Hai messo in campo i cosiddetti occhi della tigre, quanto desideravi questa coppa con Bergamo? Non è la tua prima coppa ma il destino ti ha portato a vincerla e restituirla alla città a cui l’avevi strappata dalle mani due anni prima credi che ci sia un significato simbolico dietro questo percorso?

Questa coppa la desideravo tanto, come tutti, sia per il nostro pubblico, per la tribù, per la squadra, per la società che ha investito su di me per raggiungere questo tipo di obiettivi e sopratutto è stato emozionante portare la coppa a Bergamo dopo avergliela tolta due anni fa, questa per me è una conferma è una soddisfazione impagabile visto che ho sempre creduto di dover onorare i colori della maglia che indosso, e sentivo dopo l’anno scorso che era un’ occasione troppo importante per farsela scappare.

 Quali sono i tuoi sogni per il futuro professionale?

I sogni per il mio futuro professionale sono tanti, il più importante è confermarmi sempre a questo livello, e poi magari chissà se un giorno si ripetera un’ altra stagione in Superlega

Obiettivo prefissato ad agosto quanto è stata la pressione di raggiungerlo sia personale che ricevuta dall’esterno?

Diciamo che la pressione c’è perché le aspettative sono tante, soprattutto le aspettative che abbiamo noi stessi come squadra sono tante, però chiunque voglia raggiungere un obiettivo si trova di fronte a pressioni nella pallavolo come nel lavoro. A livello personale sono sempre stato dall’inizio molto concentrato in quello che avrei dovuto fare in stagione, forse l’ho subita un pochino quando ero fermo per il dito rotto, ma era pressione che mi mettevo perché pretendo sempre tanto da me

Secondo te questo team considerando un attimo lo stato di forma al momento dello stop avrebbe le carte in regola per fare il salto di categoria?

Secondo me questo team ha le carte in regola per fare qualsiasi cosa, come tante altre squadre, abbiamo visto in finale di coppa che siamo tutti allo stesso livello, dipenderà tanto dallo stato di forma e dal lavoro quotidiano

Com’è stato allenarsi e giocare in un momento critico come questo di emergenza sanitaria  in una zona molto critica come Bergamo, è stata rinviata subito anche la nona giornata dalla società, che ne pensi?

In questo periodo è tutto molto complicato, devo assolutamente ringraziare Angelo che da subito si è preoccupato per noi, e ha capito al volo la situazione, il rinvio con il senno di poi ha avuto perfettamente senso i nostri dottori sono a stretto contatto con l’ambiente ospedaliero bergamasco e sanno perfettamente la gravità della situazione. Speriamo di tornare il prima possibile alla normalità e rivedere il PalaAgnelli pieno che manca tanto anche a noi.

Come stai vivendo questi giorni di quarantena?

Indosso il cappello perchè ho i capelli e la testa che esplodono!Noi siamo ancora tutti qui a Bergamo. In questo momento è facile incappare in pensieri negativi ma voglio fare una similitudine tra il mio sport e il periodo che stiamo affrontando: ci sono momenti di difficoltà nella vita di uno sportivo. Le cose non riescono, si fa fatica tecnicamente e fisicamente non si sta bene, la squadra non vince, in quel periodo innervosirsi è inutile. Bisogna cercare di essere positivi. La pazienza mi ha sempre aiutato. Ed è quello che bisogna essere in questo periodo: pazienti anche se è difficile, tante volte si prende lo slancio per altri momenti, come potrebbe essere tornare alla routine e raggiungere altri obiettivi di vita importanti. Ringrazio tutti coloro che stanno lavorando, bresciani bergamaschi e veneti: tener duro, perchè dobbiamo ancora portare e coccolare la nostra coppa al Pala Agnelli!

Le opinioni:

Federico Bigoni, scoutman: Una garanzia dal punto di vista della ricezione che in attacco, specialmente nelle fasi di gioco determinanti, oltre alla battuta ad alta efficienza #(doppio più). In attacco un braccio forte, deciso e preciso come un cecchino con diversi colpi in canna (A#).Dal punto di vista delle statistiche un atleta di posto 4 che tante squadre vorrebbero, capace di saper gestire palloni con ricezione (-) o (!).

Grande persona dentro e fuori dal campo di gioco – grande lavoratore sempre pronto alle richieste del mister – ma anche una grande persona fuori – sempre sorridente e professionale quando viene contattato telefonicamente per commenti tecnici durante programmi radio di un emittente locale di cui faccio parte.

Una persona a 360°, anzi – come dico nel mio linguaggio da scoutman – una persona da 100% doppio più (#)”

Emanuele Arioli, mental trainer: “Si è alzato il livello agonistico e lui ha alzato la sua performance, al centro di un gruppo è stato in grado di chiudere con lucidità nei momenti importanti. La sua forza è stata accettare la sfida, ad ogni allenamento, sfidare i suo compagni andando oltre ad ogni esercitazione, sfidare il coach Spanakis ad ogni provocazione per fargli tirare fuori il suo meglio e sfidare la società che gli ha chiesto di essere importante. Ha vinto le sfide adesso però deve avere la forza di non sedersi su quello che ha fatto.  Il suo livello agonistico sale quando aumenta l’intensità di allenamento

Stefano Carobbio, fondatore del gruppo Ultras La TribùNicola Tiozzo è una persona straordinaria e lo stimo molto: come giocatore è fortissimo ci ha portato la coppa  Italia! Sono orgoglioso di lui, questa estate quando c’erano le amichevoli  mi aveva confidato che per lui vedere noi della tribù e sentire il nostro calore è importante, lo carica molto. Questo mi ha fatto molto piacere perchè sono fiero della gente che canta insieme a me come è avvenuto a Bologna, così come sono fiero del fatto che Nicola giochi nell’ immensa OLIMPIA: NICOLA TIOZZO portaci in Superlega !! !

Silvio Molinara, L’Eco di Bergamo: “Ormai lo conosciamo da anni e la sua serietà e affidabilità non sono più una sorpresa. Mette su ogni palla tanta grinta e determinazione e queste due caratteristiche sono diventate patrimonio di tutta l’Olimpia.”

Giordano Signorelli, Prima Pagina: “Un punto fermo di questa Olimpia. Fondamentale in seconda linea, efficace in prima e anche al servizio, è un elemento completo, sicuramente uno dei top di questa A2”

Eugenio Sorrentino, Terzo Tempo Sport Magazine: “Il merito di avere martellato il punto decisivo, che ha consentito di vincere la Coppa Italia, ne riflette la costanza di rendimento che riesce a garantire nelle fasi topiche. Nelle ultime uscite ha saputo interpretare la coralità di squadra rispondendo ai cambi tattici di coach Spanakis con acume e concentrazione.”

Linda Stevanato- Ufficio stampa Olimpia Bergamo


Fonte: http://www.legavolley.it/rss.asp


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