ROMA – In questo momento di grande emergenza, la pallavolo laziale si stringe nella solidarietà e mette in campo alcune iniziative a sostegno delle società di base e non solo. Il Coronavirus ha fermato lo sport, ma non la voglia di sentirsi parte di una grande famiglia. Ne abbiamo parlato con il presidente della FIPAV Lazio, Andrea Burlandi.
Presidente, quali sono le iniziative che il Comitato ha avviato in questi giorni? “In questo momento di emergenza non possiamo che stare alla finestra, un po’ come tutti, e seguire le indicazioni che arrivano dalle autorità competenti. Il nostro obiettivo è non far spegnere la fiammella della passione all’interno delle società sportive. La FIPAV Lazio sta utilizzando tutte le sue risorse per diffondere notizie e tenere aggiornati gli amanti della pallavolo sulle novità, condividendo i documenti ufficiali e aderendo a diverse campagne. Facciamo divulgazione e sensibilizzazione. Penso alla raccolta fondi per l’ospedale Spallanzani, a cui abbiamo aderito dal primo giorno, fino ad arrivare all’appello che insieme alla FIPAV Roma abbiamo fatto per non interrompere le donazioni di sangue. Negli ultimi giorni il Comitato ha rilanciato le iniziative promosse dai giocatori di Superlega e il progetto della DHL, partner della FIPAV. Stiamo anche mantenendo il filo diretto con le scuole tramite i concorsi di Volley Scuola-Trofeo Acea che vengono proposti dai docenti in modalità online”.
Le società stanno organizzando degli allenamenti a distanza, sui social si è creato un bellissimo circuito virtuoso di condivisione. Cosa sente di dire ai tesserati? “Sì, impazzano sul web gli allenamenti a distanza organizzati dalle società per tenere in forma gli atleti. Beh, che dire, siamo orgogliosi di loro. I club del territorio facendo un lavoro importante in questi giorni senza pallavolo: così i ragazzi si sentono meno soli e non si interrompe mai il filo conduttore che unisce gli educatori e i tesserati.”
Quali prospettive per la pallavolo italiana dopo l’annullamento di tutte le finali nazionali e del Trofeo delle Regioni? “L’annullamento delle finali nazionali e del Trofeo delle Regioni possiamo intenderli come segnali, da parte della FIPAV Nazionale, di quella che sarà una forte compressione dei calendari quando riprenderà l’attività. La linea è quella di dare spazio ai Comitati territoriali e regionali affinché concludano i loro campionati, con formule ovviamente variate e ridotte”
Crede che i campionati territoriali e regionali, giovanili e senior, si concluderanno? “Difficile dirlo ora, ma sicuramente stiamo lavorando affinché possa succedere. Io continuo a pensare che il nostro movimento sia indissolubilmente legato alle sorti della scuola. Un po’ perché sarebbe anacronistico pensare a una riapertura delle attività senza una riapertura delle scuole stesse. Non avrebbe senso tenere i ragazzi a casa la mattina e poi mandarli in palestra il pomeriggio. E comunque la nostra è un’attività che si svolge per la gran parte proprio nelle palestre degli istituti. Quando riapriranno le scuole penseremo a strutturare nuovi campionati. Finirli sarebbe un meraviglioso segnale, direi quasi di rinascita dopo mesi difficili e di sofferenza”.
Cosa farà la FIPAV Lazio per aiutare le società? “Il comparto sport è rientrato nel primo giro di misure del Governo a supporto dell’economia del Paese. Ricordiamo che oltre 1 milione di persone, in Italia, hanno dei redditi derivanti da prestazioni in ambito sportivo. Saremo al fianco delle società e dei tesserati per permettere loro di accedere velocemente a queste agevolazioni. Con gli Enti locali abbiamo già raggiunto risultati importanti: il Comune di Roma ha votato uno scorporo dei canoni per le palestre non utilizzate e ho notizie che anche in altri comuni si sta seguendo la stessa linea. La Città Metropolitana ha studiato un sistema di recupero dei canoni già versati a valere sulla prossima stagione sportiva. Di fatto, chi ha pagato per le palestre e non le sta usando si vedrà riconoscere un credito nei confronti della propria attività. Questo è un obiettivo raggiunto grazie al concerto delle forze sportive con quelle politiche. Chiaro che poi bisognerà mettere in campo, a partire dalla Federazione Nazionale, una serie di sforzi per aiutare i club a terminare la stagione e a programmare la prossima. Dovranno essere studiati degli incentivi, perché senza gli introiti della seconda parte di stagione sarà dura per tutti andare avanti. Con la crisi economica che deriverà da questa emergenza, le famiglie si faranno i conti in tasca e lo sport potrebbe scivolare nella scala delle priorità. Non possiamo ovviamente prevedere gli scenari futuri, ma dobbiamo sapere fin da ora che non possiamo lasciare da sole le società. Ci saranno grandi difficoltà, dobbiamo superarle insieme”.