Si chiama We Are Fortitudo Agrigento ed è uno spazio interattivo dedicato ai nostri “giganti”.
Microfoni aperti a giocatori, staff ma anche tutte le persone che lavorano per la Fortitudo Agrigento.
Giovanni De Nicolao è stato ospite della nostra rubrica, We Are Fortitudo. Abbiamo intervistato il nostro play maker: yoga, basket e tante ambizioni. Una stagione importante con la maglia della Fortitudo Agrigento, la qualificazione alla Coppa Italia e la “responsabilità” di essere un De Nicolao.
Parola a Giovanni
Ciao Giovanni, riavvolgiamo il nastro di questi mesi trascorsi ad Agrigento. Qual è il momento che mai dimenticherai?
“Il momento che mai dimenticherò è la qualificazione alla Coppa Italia. Si, quello è stata una domenica magica”.
Vivi in foresteria, sappiamo bene che sei un maniaco dell’ordine. Raccontaci una tua giornata tipo.
“Al mattino faccio Yoga. Poi mi concedo una colazione a base di Nutella. Poi vado in palestra ad allenarmi.
Si, è vero, se non ho molto da fare mi concentro a pulire e riordinare casa. Poi tocca andare a pranzo, ovviamente tutti dal mitico chef Salvatore.
Dopo torno in casa per un riposino e poi allenamento. Alla sera chiamata oltreoceano con la mia Alyona e poi si cena.
Prima di addormentarmi leggo un libro oppure guardo un film su Netflix”.
Cosa vuol dire, per te, essere un De Nicolao?
“Mi rende molto fiero, e mi spinge a dare sempre il massimo di me. Mi fa anche capire che in ogni cosa che faccio rappresento non solo me stesso ma anche la mia famiglia”.
Qual è il tuo più grande sogno professionale?
“Vorrei vincere uno scudetto, ma anche un titolo in Eurorelga”.
Il tuo compagno di stanza in trasferta?
“Christian James”
Qual è il tuo piatto preferito (siciliano ndr) ?
“Gelato alla pistacchiella della gelateria Le Cuspidi”
Il tuo posto del cuore?
“Porterò sempre nel cuore Padova la mia città di nascita e anche San Antonio la città dove ho vissuto negli ultimi 3 anni”.
Qual è la partita che vorresti rigiocare?
“Qui con Agrigento sicuramente una delle due con Trapani. Più in generale l’ultima mia partita di UTSA abbiamo perso ai quarti di finale contro UAB dopo aver fatto una grande stagione”.
Se dovessi immaginarti tra vent’anni, dove ti vedresti?
“Bella domanda! Mi piacerebbe allenare in un futuro, non so dove se qua o in America, oppure mi piacerebbe aprire una palestra ma non ne sono ancora sicurissimo. Vedremo…”
Qual è il tuo rapporto con Agrigento e con gli agrigentini?
“Personalmente mi sono trovato molto bene sin dall’inizio con tutti. Le persone qua sono molto calorose e se possono ti aiutano in qualsiasi cosa. Amo il mare quindi una città così sulla costa è semplicemente affascinante