TORINO – 60 anni di , il fuoriclasse dei motori che tanti rimpiangono ancora oggi nel giorno dell’anniversario della sua nascita. Il campione brasiliano dell’automobilismo, nato il 21 marzo 1960 a San Paolo e scomparso prematuramente il a Imola, è un mito indimenticabile della Formula 1. “”, ha detto più volte Gerard Berger, amico di ‘Magic’ e suo compagno di team ai tempi della McLaren. Cresciuto nei campionati kart in Brasile, formatosi nelle formule minori in Inghilterra, Ayrton Senna arriva in Formula 1 nel 1984, alla guida della piccola Toleman, che porta a un passo dal successo a Montecarlo, sotto la pioggia, già in quella prima stagione. L’asfalto bagnato diventa il terreno preferito di Senna, che è velocissimo anche nelle qualifiche, che sfrutta al meglio in un’epoca in cui le gomme morbidissime richiedono un tempismo perfetto nell’uscire in pista.
Senna, un mito senza Ferrari
Maturato nella Lotus, con cui vince le prime gare in Formula 1, diventa una stella al volante della McLaren, con cui si aggiudica tre volte il titolo mondiale, nel 1988, 1990 e 1991. I suoi numeri nella massima serie dei motori parlano di 41 gare vinte, 65 pole position e 19 giri veloci. Perfezionista nel preparare la monoposto con i meccanici, Senna viene amato anche per la sua capacità mediatica (peraltro parla benissimo l’italiano) e per le sue battaglie contro la Federazione internazionale dell’automobilismo, colpevole di non tutelare abbastanza diritti e sicurezza dei piloti. A un certo punto è a un passo dalla Ferrari, ma il suo contratto per guidare “le rosse” nel 1991, preparato da Cesare Fiorio, viene cestinato all’ultimo per volontà dei vertici di Maranello. Approda poi alla Williams, ma in una stagione maledetta per la scuderia inglese, non più affidabile come negli straordinari anni precedenti: Senna soffre, non riesce a raddrizzare la baracca e muore a soli 34 anni, in un tragico weekend del Gran Premio di San Marino. Al suo funerale ci sono un milione di brasiliani in lacrime e anche Alain Prost, il nemico e rivale di sempre con cui aveva fatto pace poco prima di andarsene. Il corpo di Senna è volato via, il suo mito è immortale.