Intervistato da Stadio, Carlo Recalcati ha parlato dell’attuale situazione riguardo la stagione sportiva:
“Dobbiamo avere la sensibilità e l’accortezza di pensare che ci sono problematiche al di là dello sport e della pallacanestro e devono essere messe davanti a tutto. L’incolumità e la salute delle persone sono prioritarie, anche rispetto agli interessi economici in gioco. Per questo ho apprezzato i Paesi che hanno bloccato tutta l’attività . Ora pensiamo alla salute: al campionato penseremo a settembre. Si deve chiudere tutto.Ora tutti cominciano a rendersi conto che, andando bene, la situazione che stiamo affrontando si protrarrà fino a maggio o giugno. Per quella data potremmo ipotizzare una ripresa cauta e progressiva, ma credo che ci saranno altri problemi: in primis l’attenzione a non incorrere in ricadute. Come si può pensare, su queste basi, di programmare la ripartenza dell’attività? L’ansia di avere notizie quotidiane è uno stillicidio che toglie energie fisiche e mentali, senza dimenticare che ora ognuno tende a difendere i propri interessi personali. Prendere una decisione netta sarebbe di grande aiuto per riprogrammare i prossimi due o tre anni pensando di aiutare le parti deboli del movimento. Non penso solo alle società , danneggiate grandemente dall’assenza degli incassi al botteghino e dal possibile mancato pagamento degli sponsor, a loro volta in difficoltà, ma a tutte le componenti del movimento, fino agli istruttori del minibasket”.
Per lo scudetto c’è anche un’idea piuttosto chiara:
“Quest’anno lo scudetto non deve essere assegnato. Nessuna promozione, nessuna retrocessione. La stagione va cancellata come se non si fosse giocata”.