Nella giornata di oggi, l’Allianz Pallacanestro Trieste Under 18 partirà alla volta di Pesaro, per le fasi finali della Next Gen Cup: un appuntamento giovanile che oramai è diventato un punto di riferimento per addetti ai lavori ed appassionati, con gran seguito di pubblico ed interesse verso atleti che potrebbero rappresentare il futuro della pallacanestro italiana. Andrea Pecile, responsabile tecnico del settore giovanile, sarà alla guida della selezione biancorossa che affronterà l’evento, con una sfida andata e ritorno contro la Officina Fattori Pistoia, l’avversaria che si metterà di fronte ai triestini nel cammino verso la semifinale.
Siamo alla vigilia della partenza per la Next Gen Cup: le sensazioni di Andrea Pecile in vista di quest’importante appuntamento?
“C’è sicuramente una gran voglia di partecipare, da parte di tutti, all’atto finale di una manifestazione che è davvero speciale per i ragazzi: sotto i riflettori di una piazza di Serie A come Pesaro, a margine di un evento che è uno dei primi trofei messi in palio dalla stagione, di fronte a tutti gli addetti ai lavori. Un’occasione bellissima per potersi mettere in mostra come squadra, ma anche come singoli”.
Un lavoro, quello della squadra Under 18, che state portando avanti in maniera certosina: su che cosa state puntando, in particolare, a livello di staff tecnico?
“Direi che siamo in costante ricerca della maniera migliore per far crescere questi ragazzi, dando importanza dal punto di vista educativo-sportivo, ma anche con una proposta tecnica che li aiuti a sviluppare competenze sul campo. In attacco, stiamo puntando a giocare sulle letture, sul capire dove costruirci dei vantaggi e cercando la maniera più intelligente per costruirci un ottimo tiro. In difesa, invece, cerchiamo di alzare molto l’intensità del gioco e di essere aggressivi”.
Il primo impegno sarà una doppia sfida contro la Officina Fattori Pistoia: che cosa ci puoi dire, in particolare, sui vostri avversari?
“Anche loro sicuramente avranno le nostre stesse ambizioni e la nostra stessa “voglia”. Sono ragazzi che fanno lo stesso percorso scolastico e di vita dei nostri, per cui mi immagino che anche loro avranno sostenuto molti sacrifici e passato gran tempo in palestra: fondamentale sarà costruire di squadra, nell’arco degli ottanta minuti, un vantaggio che ci permetta di accedere poi alle semifinali”.
Lo scorso anno Trieste si mise in buonissima luce alla Next Gen Cup: qual’è l’obiettivo che ti sei prefissato per l’edizione 2020?
“Come direbbe “Boscia” Tanjevic: normalmente scudetto. Vogliamo andare lì e provare a vincere la coppa: è chiaro che sarà difficilissimo, perchè ci sono squadre più attrezzate, esperte, magari con uno o due anni d’età in più rispetto a noi. Potremmo pagare l’emozione di giocare un appuntamento di questo tipo, ma bisogna andare lì con lo spirito adatto per competere ad alto livello”.
C’è qualche nome da tenere in particolare modo d’occhio, in questa edizione?
“Beh, certamente i ragazzi che sono stati recentemente convocati nelle nazionali dalla Under 17 all’Under 18, ma se devo spendere un nome direi che un giocatore importante, che peraltro spesso abbiamo visto qui da noi, è Davide Casarin, atleta del 2003 dell’Umana Reyer Venezia”.
La chiusura è per un tuo punto della situazione per quel che riguarda l’intero vivaio di Pallacanestro Trieste e BaskeTrieste, che in quest’annata può contare su oltre 250 cestisti.
“Mi sembra evidente che tutto lo staff di Pallacanestro Trieste e BaskeTrieste stia lavorando nel migliore dei modi in palestra, per cercare di aumentare sia i numeri dei nostri iscritti che la qualità del lavoro, mantenendo alta l’attenzione verso i nostri ragazzi. I risultati credo che si stiano iniziando a vedere, specialmente per quanto riguarda l’atmosfera che si è venuta a creare nelle palestre in cui lavoriamo. Si percepisce un’aria positiva e, per questo dobbiamo ringraziare tutti quanti”.